
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 01 Maggio 2023
Chiesa, sindaco indagato che si ricandida.
Il paese è diviso
Dopo l’annuncio di Petrella. Solidarietà da parte di politici e residente in paese ma anche disapprovazione per le modalità scelte
Come prevedibile, si è rivelata dirompente la ricandidatura a sindaco di Chiesa in Valmalenco di Renata Petrella, nelle modalità che ha scelto lei stessa giovedì, cioè correlandola all’avviso di garanzia ricevuto dalla Procura della Repubblica di Sondrio, per la frana di Chiareggio del 12 agosto 2020, in cui morirono tre persone.
«Sono indagata, ma mi ricandido» il sunto della sua riflessione che, seppur composta e sofferta, ha lasciato perplessa parte della gente di Chiesa, che ha stigmatizzato l’associazione effettuata fra la tragedia di Chiareggio e la ricandidatura a sindaco, ritenendola poco opportuna.
Perplessi
Tuttavia, nessuno dei “detrattori” vuole dire la sua pubblicamente sulla scelta, né intende dare colpe al sindaco per l’accaduto in quel fatidico giorno di agosto, a Chiareggio. Resta tuttavia in alcuni la disapprovazione per aver annunciato la candidatura sull’onda dell’avviso di garanzia.
Che, al momento, sarebbe pervenuto solo a Petrella pochi giorni fa, ad inizio settimana, e questo nonostante i fatti risalgano all’agosto del 2020. Probabilmentre le indagini sono state talmente complesse da indurre la Procura ad effettuare approfondimenti e chiedere proroghe. Il capitolo però non è chiuso, perché non c’è ancora né richiesta di rinvio a giudizio né richiesta di archiviazione, tuttavia par di capire che si sia ormai in dirittura d’arrivo.
Comunque nessuno a Chiesa intende “mettere in croce” il sindaco per gli avvenimenti di Chiareggio, anzi il fatto che abbia reso pubblica sul blog della Valmalenco la nota in cui dava atto del fatto di essere indagata e di volersi ricandidare, ha mosso a solidarizzare tante persone, anche di Chiareggio.
Fra queste Livio Lenatti, patròn dell’Hotel Chiareggio e direttore degli impianti; Bruna Pedrolini, anima di Chiareggio; Michele Diasio, assessore allo Sport a Sondrio; Arif Negrini, responsabile della Lega della Valmalenco e in opposizione a Caspoggio e Jacopo Merizzi, alpinista e guida alpina di stanza a Chiareggio, di fronte al Nevasco.
«La mia solidarietà a Renata Petrella è a titolo personale - precisa Diasio - non c’è nessun retroscena di tipo politico-amministrativo. Ho messo un like amicale». Profondo il messaggio postato da Arif Negrini, secondo il quale «l’intera comunità di Chiesa ha bisogno di persone come te, con un senso civico e di responsabilità - ha scritto -. Purtroppo questi tragici avvenimenti lasciano degli strascichi emotivi non indifferenti. La natura, del resto, a volte, è crudele e ci si interroga continuamente sul come prevenire simili disgrazie. Sei stata sempre un sindaco disponibile e presente nel risolvere le problematiche del nostro territorio, per cui - ha concluso - ti auguro di avere gambe, volontà, ma soprattutto cuore, nel servire il tuo paese».
Imprevedibile
E totalmente dalla parte del sindaco si dice anche Jacopo Merizzi, per il quale Renata Petrella è sempre stata «molto brava, presente, di sostegno e di appoggio alla comunità - dice - per cui chiamarla a rispondere di un evento così eccezionale, così straordinariamente potente, per me è una follia. Non vedo cosa potesse fare il sindaco di fronte ad un evento naturale di una simile portata. Io c’ero e ho visto che lì, e solo lì perché a Forbicina pioveva appena, in dieci minuti è cambiato il mondo. Dal vallone del Nevasco, che ha una pendenza incredibile e misura tremila metri, il solito rigagnolo si è trasformato in una cascata d’acqua tanta era la pioggia battente. Nulla avrebbe potuto fermare un evento simile. Nè briglie, nè altro. Io credo che l’avviso di garanzia sia un atto dovuto, ma responsabilità penali, quelle, no. Al più civili, ci possono stare, ma null’altro».
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