C’è da convincere la gente

Quando si usa AstraZeneca

si deve aspettare di più

Ritardi anche di due/tre orei ieri al centro hub di Sondrio. Meno dosi a disposizione e somministrazione più lenta

Non tutte le ciambelle vengono col buco. Nonostante l’impegno riposto nella campagna vaccinale anti Covid dagli operatori di Asst Valtellina e Alto Lario, dai medici di medicina generale e dai colleghi, in pensione, prestatisi allo scopo, l’intoppo è dietro l’angolo. E si è materializzato, ieri pomeriggio, in una dilazione dei tempi d’attesa che non si vedeva da mesi.

E che ha interessato l’hub vaccinale massivo realizzato nella palestra dell’istituto De Simoni-Quadrio di Sondrio, con vaccinandi convocati per le 13, rimasti in attesa fino alle 15.30. Cosa abbia provocato tale rallentamento, non è chiaro.

«Non c’è stato un motivo scatenante - dicono da Asst Valtellina e Alto Lario -, tanto più che, proprio ieri, a Sondrio, erano previste meno somministrazioni del solito, causa un numero minore di dosi a disposizione. Probabilmente si è accumulata attesa dovuta ad approfondimenti in sede di anamnesi».

E’ noto che è questo il passaggio nodale, e lo è, ancor più, quando si tratta di proporre il vaccino AstraZeneca, che, per i suoi “connotati”, non è il più “appetibile” sul mercato. E, ieri, la dotazione vaccinale maggiore in carico all’hub di Sondrio era proprio rappresentata da questo vaccino che, anche se, alla fine, viene accettato, in provincia e in regione, quasi da tutti, richiede un surplus di spiegazioni all’utente.

Che, questa volta, si è riverberato sui tempi d’attesa, minando la pazienza dei presenti, per quanto, consci dell’importanza di ottenere la loro dose di vaccino salvavita, non abbiano mollato il colpo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA