Castione, sotto la torre
acquistata dal Comune
spunta un vero castello

Storia localeLa scoperta durante i lavori di restauro Dopo i primi scavi è venuto alla luce un vasto maniero con una serie di ambienti e locali ancora da studiare

Compra un torre e trova un castello. Mai il Comune di Castione si sarebbe immaginato nel 2017, quando investendo all’incirca 20mila euro acquistò il presidio di guardia di epoca medioevale, che cinque anni più tardi avrebbe potuto “scoprire” nel corso dell’intervento di recupero dello stesso segni inequivocabili della presenza di un maniero.

Tre o quattro metri di ciotoli

Una notizia, questa, confermata da fonti certe e ufficiali. Lo racconta in prima persona il sindaco, che non nasconde né la soddisfazione per l’inaspettata scoperta né la sorpresa: «Finalmente, dopo varie peripezie, con ritardo anche a causa dell’emergenza sanitaria, da qualche settimana - spiega Massimiliano Franchetti - sono iniziati i lavori di restauro della torre di avvistamento e, dopo i primi scavi del pietrame, che nel corso dei secoli le si è accumulato attorno, sotto uno spessore di circa tre-quattro metri di ciottoli, abbiamo rinvenuto un maniero, noto nella memoria del paese come il “Castello del Leone”, da cui prende il nome anche il paese. Immaginate la sorpresa di tutti, a cominciare dalla mia».

Stanno venendo alla luce «una serie di ambienti, il cui scavo archeologico è ancora in corso, che ci indicano come i lacerti della torre che si vede non segnalano la presenza di un solitario presidio di guardia del sistema di difesa medievale della città di Sondrio, ma di un vero e proprio castello».

Tra questi si intravedono le volte di locali tipici di queste costruzioni dei tempi che furono. Il restauro della torre ha preso il via grazie ai finanziamenti, che il Comune aveva già in cassa. Un “lascito” del recupero dell’ex chiesa di San Rocco, poi diventato auditorium “Leone Trabucchi”, inaugurato nel maggio del 2017: «Quando finimmo il recupero dell’ex chiesa c’era stata un’economia di spesa di 250mila euro circa e avevamo chiesto a Fondazione Cariplo (ente filantropico che aveva finanziato gran parte dell’opera, ndr) di poter riutilizzare queste risorse per restaurare la torre medioevale», che sorge appena sotto San Rocco, in una posizione dominante e che, una volta restaurata, unitamente al vigneto rinato nel frattempo, avrebbe reso la zona molto caratteristica.

Alla ricerca dei fondi

Ora si può sognare più in grande e recuperare c’è molto di più: «Sorpresi e felici non ci siamo persi d’animo - assicura il primo cittadino -. Siamo al lavoro per proseguire lo scavo archeologico, per progettare il recupero della struttura e per assicurarci i necessari fondi per completare l’opera».

Seppure Franchetti non si sbilanci, lascia intendere che ci sarebbero conferme positive in tal senso: «Per nostra fortuna abbiamo intercettato la sensibilità di alcuni enti superiori, informati della scoperta. La nostra speranza è che ciò possa tradursi in fatti concreti, così da restituire alla comunità quello che di fatto è un tassello importante della nostra storia».

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