Castione, domato il rogo, restano tante domande

L’allarme In corso le indagini per risalire all’origine dell’incendio che ha distrutto un capannone. Tutte le piste sono aperte, indagano i carabinieri - Sarebbero stati i bancali di pellet ad alimentare le fiamme

L’incendio è stato domato nella tarda serata di sabato, ma le operazioni di bonifica sono durate fino a ieri mattina, e ancora non si hanno idee precise sull’origine dello spaventoso rogo che ha divorato un capannone nell’area commerciale di Castione Andevenno.

L’allarme è scattato attorno alle 19 di sabato, ma le fiamme probabilmente sono state innescate ore prima., forse mentre nel capannone, in cui si stanno effettuando lavori, c’erano dipendenti al lavoro.

La telefonata

«Sabato sera ero a Bormio, non sono stato contattato nell’immediatezza del rogo - spiega il sindaco, Massimiliano Franschetti -. Mi hanno poi chiamato i vigili del fuoco per chiedermi chi fossero i proprietari di quel capannone, ma non ho potuto aiutarli. So che poi hanno avuto le informazioni».

A prendere fuoco il capannone di proprietà dell’azienda Work Safety Spa, società specializzata nella gestione della medicina e sicurezza del lavoro, che eroga servizi di formazione e consulenza relativi alle procedure di primo soccorso, antincendio e di tutte le attività correlate alla mansione lavorativa.

All’interno, da quanto appreso, erano in corso lavori ma erano anche stipati bancali di pellet. C’erano, poi, materiali vari per la sicurezza, come mascherine e guanti. Secondo le prime ipotesi, però sarebbero stati proprio i bancali di pellet ad alimentare l’incendio, ma al momento è impossibile dire che cosa lo abbia causato. Si è trattato di un incendio colposo, o, invece, c’è la mano dell’uomo dietro le fiamme? Ieri a questa domanda non era ancora possibile dare una risposta.

I rilievi per le indagini

Gli esperti del Comando provinciale dei vigili del fuoco, che hanno effettuato i rilievi necessari alle indagini, in capo ai carabinieri della Compagnia di Sondrio, non si sbilanciano ancora. Non sembra essere stato trovato materiale immediatamente riconducibile a un rogo di origine dolosa, e quindi volontaria, ma non si può allo stato attuale nemmeno escludere questa ipotesi. Insomma, occorre attendere per avere risposte certe e al momento tutte le piste restano aperte.

Il lavoro dei pompieri è stato lungo, sono andati anche ad attingere acqua per domare le fiamme al vicino centro commerciale dell’Iperal. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio con diverse squadre e automezzi, una ventina di uomini impegnati nelle operazioni di spegnimento. Dal tardo pomeriggio, hanno proseguito fin quasi a mezzanotte solo per spegnere le fiamme, con il timore nel capannone si trovasse anche materiale pericoloso. Questa possibilità è stata fortunatamente presto scongiurata, e a causare le esplosioni che in tanti hanno percepito erano infatti cedimenti strutturali.

La bonifica dell’area

Al termine delle operazioni di spegnimento è stata effettuata una bonifica dell’area per verificare la messa in sicurezza di tutta l’area. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo anche ieri, tra operazioni di bonifica e rilievi per accertare l’esatta causa del rogo. I danni sono ingenti, la struttura è andata completamente distrutta e pure il materiale al suo interno. Ma al momento è prematuro fare ipotesi sull’origine del rogo.

E ieri sera non era stato possibile parlare con i titolari dell’azienda proprietaria del capannone, da noi contattati ripetutamente durante tutta la giornata.

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