Caro bollette
Allarme nei Comuni

Conto salato A Sondrio un aumento di 600mila euro rispetto a quanto preventivato alla fine dell’anno scorso

L’effetto immediato è di tagliare le disponibilità economiche per altre spese, quello a media e lunga scadenza, se le cose non cambieranno, rischia di tradursi in un rincaro dei servizi.

Il caro bollette comincia a presentare il conto ai bilanci dei Comuni. Ed è un conto salato. L’allarme scattato già qualche settimana fa si fa più concreto man mano che gli enti locali ricevono fatture e fanno calcoli.

Situazione difficile

La questione, martedì sera, è stata sollevata dall’assessore al bilancio di palazzo Pretorio, Ivan Munarini, in occasione della presentazione alla commissione consiliare competente del rendiconto di gestione 2021 che andrà in consiglio comunale a fine mese per l’approvazione. Ebbene il peso sul bilancio sondriese dei rincari energetici vale un + 600mila euro rispetto a quanto preventivato alla fine dell’anno scorso. Qualcosa più di un terzo della normale spesa.

Tanto che per far fronte all’incremento, il Comune pensa di attingere all’avanzo di amministrazione non vincolato che ammonta a poco più di 1,3 milioni di euro. Una metà di quella cifra dunque che sarebbe dovuta servire per le manutenzioni straordinarie potrebbe essere utilizzata per pagare le bollette degli edifici comunali. «E per fortuna abbiamo quell’avanzo - dice Munarini -, altrimenti avremmo dovuto fare i salti mortali sulla parte corrente che è già piuttosto complicata. Se non interverranno novità alla lunga questi aumenti avranno ricadute pesanti su tutti i servizi».

Una situazione difficile che interessa tutti gli enti locali che infatti hanno lanciato a più riprese il loro grido d’allarme.

In base alle stime dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), per far fronte all’aumento del costo dell’energia per Comuni e Province servirebbe una dotazione finanziaria di almeno un miliardo di euro: per il momento, con il dl 17/2022 che ha avuto il via libera della Camera dei deputati nei giorni scorsi, il Governo ha stanziato a tale scopo 250 milioni, un quarto cioè della dotazione ritenuta realmente necessaria.

Gli assessori al bilancio delle grandi città hanno chiesto al Governo risposte urgenti nel prossimo “Decreto emergenze” perché «senza un intervento normativo molti bilanci di Comuni di ogni dimensione rischiano di andare in squilibrio». La richiesta è di integrare i fondi a sostegno del “caro bollette” per almeno il doppio di quanto già stanziato, oltre ad avare una maggiore flessibilità per l’utilizzo degli avanzi di amministrazione in modo da poter far fronte proprio ai rincari energetici.

Aiuti economici

Ma oltre ai provvedimenti nazionali, gli occhi sono puntati anche sulle possibilità tutte locali. Lo scorso anno è stata molto importante la scelta della Provincia di destinare ai Comuni parte del cosiddetto “Bonus energia” a seguito della rendicontazione delle spese per energia elettrica di centri sportivi e scuole. Anche per questo 2022 si sta ipotizzando di destinare ai Comuni queste stesse risorse, cosa che rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per gli enti locali.

Solo per fare un esempio, il riparto dei fondi della monetizzazione dell’energia prevista dalla legge regionale l’anno scorso aveva portato nelle casse del capoluogo 90mila euro che hanno coperto in parte i rincari.

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