Cardinale Cantoni, a Tirano la prima uscita in Valle

Il programma Domenica 11 settembre la Messa con il clero, i fedeli e le autorità locali «Da sempre è legato al Santuario»

Fu Papa Pio XII a proclamare, nel febbraio 1946, la Madonna di Tirano quale “patrona della Valtellina”. In questo luogo di grande fede e sincera devozione, domenica 11 settembre il cardinale Oscar Cantoni compirà la prima uscita ufficiale in provincia di Sondrio, terra tutta appartenente alla Chiesa di Como. Sarà questa l’occasione per incontrare la popolazione e le autorità della Valle, a pochi giorni dall’accoglienza ufficiale in diocesi, a Como, mercoledì.

Significati

Un momento davvero molto atteso, come ci conferma don Ferruccio Citterio, canonico del santuario, che ieri ha seguito da Tirano il concistoro alla televisione. «Vorrei sottolineare – ci racconta – un passaggio significativo della celebrazione, quando il Santo Padre consegna ai singoli cardinali l’anello».

La cerimonia intera, del resto, è densissima di significati davvero profondi, ma questa in particolare ha toccato il cuore di don Ferruccio. «Sul libretto, in traduzione italiana, così si legge: “Ricevi l’anello dalla mano di Pietro e sappi che, con l’amore del Principe degli Apostoli, si rafforza il tuo amore verso la Chiesa”». Un concetto chiave, «che fa emergere con grande importanza il compito che, d’ora in poi, il nostro vescovo avrà nei confronti di tutto il mondo».

Infatti, come aggiunge ancora, «questo gesto chiede a lui un ulteriore supplemento di amore verso la Chiesa, Corpo di Cristo nella storia». La nuova importante responsabilità, tuttavia, non si esaurisce unicamente con l’azione del singolo. «Al vescovo – spiega il canonico della basilica retta da don Samuele Fogliada – abbiamo assicurato la nostra preghiera quotidiana. Insieme a lui abbiamo pregato già la scorsa domenica nella celebrazione della messa».

Infatti, pochi giorni prima di partire per Roma, Cantoni ha scelto proprio il tempio di Maria in Valtellina per una delle ultime uscite pubbliche da vescovo, a dimostrazione del legame che c’è con questo luogo di fede. Qui ancora tornerà l’11 settembre, appunto, in occasione della giornata diocesana del malato dell’Unitalsi, ma anche a fine mese, giovedì 29, per la solenne concelebrazione nel 518esimo anniversario dell’apparizione della Vergine.

I nostri santi

Alla Madonna di Tirano è particolarmente legato anche monsignor Valerio Modenesi, arciprete emerito di Sondrio, che – come ci confida – ha «nel cuore molti sentimenti. A partire, innanzitutto, dalla gioia grande, dalla felicità».

Per don Valerio è significativo «che il vescovo abbia parlato della nostra diocesi come una “Chiesa di santi”: solo in provincia di Sondrio sono attualmente cinque i convalligiani che, speriamo presto, potranno diventare beati (e poi santi), al termine dell’apposito processo». Tra questi figura anche il venerabile don Giuseppe Quadrio, salesiano originario di Vervio di cui, tra l’altro, monsignor Modenesi è nipote. Ma non si possono neppure dimenticare, nel recente passato, le beatificazioni di Nicolò Rusca, suo illustre predecessore in quanto arciprete del capoluogo, e di suor Maria Laura Mainetti, così come la canonizzazione di don Luigi Guanella.

Ancora, «questo evento di straordinaria importanza ci spinge a pensare alla Chiesa universale, in una dimensione certamente più grande del nostro piccolo spazio: lo vivo come un invito a guardare al mondo, a non chiudersi». E poi, conclude, «con questa nomina sulle spalle del nostro vescovo si aggiungeranno preoccupazioni, fatiche e, concretamente, viaggi in più: non dimentichiamoci di pregare per lui». Filippo Tommaso Ceriani

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