
Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 30 Luglio 2023
Capra sbranata in alpeggio. «È stato proprio un lupo»
Albosaggia La conferma è arrivata dai tecnici della Provincia. Il sindaco: «Sarebbe stato avvistato più a valle, tra Caiolo e Cedrasco»
È arrivata la conferma che a sbranare una capretta sugli alpeggi di Albosaggia è stato un lupo. È emerso dagli accertamenti sull’animale svolti dai tecnici della Provincia. Lo ha comunicato in apertura di consiglio comunale nel tardo pomeriggio di venerdì il sindaco Graziano Murada.
Da quello che si è appreso in aula, il grande predatore non è più stato visto, dopo l’incursione che risale una decina di giorni fa, quando ha ucciso la bestiola di proprietà dell’azienda zootecnica Menghi.
Sopralluogo
È anche vero però che stanno circolando voci in paese di un altro possibile avvistamento, ma a quote più basse e in una zona diversa, tra Caiolo e Cedrasco.
«Le guardie provinciali hanno confermato che è stato un lupo . Ne prendiamo atto e teniamo alta la guardia, nella consapevolezza della presenza sul territorio di questi animali» ha detto il primo cittadino, che nella giornata di giovedì si è recato personalmente in località “Tromba”, a valle del Meriggio, dove la famiglia Menghi ha in affitto l’alpeggio e dove d’estate porta il proprio bestiame. Una visita, quella del primo cittadino, per verificare come stavano procedendo le giornate e si ci fossero state altre avvisaglie.
«Mi hanno confermato di non aver più visto il predatore. Inoltre, come deterrente, ogni notte, dopo aver portato a ricovero verso le 21,30 le mucche nel recinto, sparano in aria alcuni petardi», che, facendo rumore, possono spaventare il lupo, qualora fosse nei dintorni, tenendolo lontano.
Spostamenti
«Mi hanno riferito di voci, comunque tutte da verificare, relative ad un altro avvistamento sul confine tra i comuni di Caiolo e Cedrasco. D’altronde è risaputo: i lupi come gli orsi possono camminare per diversi chilometri ogni giorno». Di conseguenza, potrebbe, ma il condizionale è più che mai d’obbligo, essere lo stesso esemplare, che si è spostato ed ora ha cambiato zona.
L’uccisione della capretta risale alla notte tra il 19 e il 20 luglio. Al risveglio, all’alba i due fratelli Menghi, figli di Moreno, titolare dell’azienda, si sono preoccupati poiché al loro richiamo le due caprette non rispondevano.
Due giovani bestie, accudite dai fratelli, che le stavano allattando in quel periodo. Subito sono scattate le ricerche, che hanno dato il triste epilogo, trovando quasi subito una delle due caprette sgozzata e sbranata. Si è temuto il peggio anche per la seconda, che fortunatamente però ha fatto ritorno nella tarda mattinata del 20 luglio. Probabilmente spaventata per ciò che era accaduto a “sua sorella”, si era allontanata.
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