«Bene gli affari»
Ma c’è lo spettro
della zona rossa

Si pensa a un lockdown dal 24 al 3 gennaio. Conseguenze per i villeggianti e per i negozianti

Shopping di Natale salvo, ma rischiano di saltare le spese per San Silvestro e l’Epifania.

Per evitare inutili assembramenti nel periodo delle vacanze - sotto gli occhi di tutti le scene della scorsa estate o anche dello scorso week end -, ma anche nel tentativo di dare un’ulteriore spallata alla curva dei contagi scongiurando il rischio di una terza ondata, il Governo sarebbe infatti pronto a trasformare tutto il Paese in zona rossa - dal 24 dicembre al 6 di gennaio - che significa, oltre al divieto di spostamento fuori dai confini comunali, con la sola eccezione delle ormai note comprovate esigenze lavorative, di salute o di necessità, una nuova serrata per bar, ristoranti e per i negozi, tolti i supermercati, le rivendite di generi alimentari e di beni di prima necessità.

L’attesa

Lo stesso scenario cioè vissuto fino al 3 dicembre quando la Lombardia dopo un mese di lockdown rigido passò in zona arancione.

Una linea di massima cautela che sarà formalizzata ai presidenti delle Regioni dai ministri della Salute Roberto Speranza e agli Affari regionali Francesco Boccia oggi nella conferenza allargata anche ad Anci e Upi, ma che, anticipata ieri da un giro di consultazioni, ha già ricevuto il placet dei presidenti che saranno chiamati ad applicare le limitazioni. La stessa linea su cui si era espresso favorevolmente già qualche giorno fa il presidente della Provincia Elio Moretti.

Seconde case

Una misura che se mette al riparo le spese per il Natale - l’ultima settimana è quella decisiva, dicono i commercianti -, ripiomba però tutto il comparto del turismo, dell’accoglienza e della ristorazione nel tunnel nero dal quale aveva provato timidamente ad uscire con l’allentamento da zona gialla. Alberghi, case vacanze, b&b diventeranno pressoché irraggiungibili. L’impossibilità degli spostamenti vanificherà i preparativi e i piccoli grandi progetti di rilancio. E pensare che al passaggio da zona arancione a gialla il problema più grosso sembrava essere quello della cena di San Silvestro in camera anziché nel salone degli alberghi.

Aspetti positivi

Proprio il passaggio in zona gialla, insieme all’approssimarsi del Natale a partire dallo scorso week end aveva provocato una frizzante euforia tradottasi non solo in una maggiore presenza di persone a spasso per le città, nelle vie dello shopping provinciale, ma anche nei negozi, molti dei quali con numeri pari a quelli dello stesso periodo dello scorso anno quando ancora lo spettro della pandemia era lontano.

Perché anche se sarà un Natale indubbiamente diverso, rimane da parte di molti la voglia di fare i tradizionali regali, magari proprio per provare a ricreare quella normalità che in tutto il 2020 è mancata.

Dati precisi Confcommercio non ne ha, ma i commenti raccolti tra i negozianti sono tutti positivi.

E da questo punto di vista sono positivi i feedback arrivati all’Unione commercio riguardo alla campagna che invita a fare acquisti sotto casa nei negozi e nei mercati: le locandine sono esposte negli esercizi del capoluogo e del resto del territorio e danno, tra l’altro, un’immagine di unità e coesione.

«I nostri operatori hanno apprezzato questo segno di vicinanza da parte dell’associazione - dicono da Confcommercio - e confidiamo che tanti cittadini ci abbiano ascoltato e ci ascoltino». Dpcm permettendo.

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