Avvocati ed emergenza
C’è chi se ne approfitta
L’Ordine: «Tentativi squallidi»

L’Ordine degli avvocati contro chi approfitta della situazione per accaparrarsi clienti. «Sono comportamenti isolati che saranno valutati con molto rigore»

Anche l’Ordine degli avvocati di Sondrio condanna le persone con pochi scrupoli che approfittano dell’emergenza sanitaria per accaparrarsi clienti. Ma, fortunatamente, sono pochi, si tratta di episodi assolutamente isolati.

«Stigmatizziamo con assoluta fermezza i messaggi apparentemente solidali in questo periodo difficile ma che celano il tentativo di accaparramento della clientela, vietato in assoluto dal nostro codice deontologico e in questo periodo particolarmente odioso – afferma Laura Lanzini, presidente dell’Ordine degli avvocati -. Si tratta, lo dico con chiarezza, di comportamenti assolutamente isolati, una piccolissima minoranza nella classe forense. Non si deve pensare che gli avvocati vogliano profittare del momento, non è assolutamente così».

A scatenare la presa di posizione dell’Ordine di tutti quelli lombardi alcuni video e messaggi comparsi sui social di avvocati che, approfittando dell’emergenza Covid 19, pubblicizzano particolari competenze dei propri studi, capacità di operare e di garantire i regolari standard di efficienza. In alcuni casi si sono spinti ad offrire le proprie prestazioni per “contrastare l’emergenza” e persino a sollecitare da parte dei familiari delle vittime azioni risarcitorie contro ospedali, medici ed infermieri, proprio coloro che in questo momento mettono a repentaglio la propria vita per salvare quella degli altri.

In altri casi, si rendono disponibili ad assistere gratuitamente i sanitari per ogni possibile conseguenza legale che dovessero subire o per ogni possibile problema giuridico che dovessero affrontare in conseguenza delle condotte tenute nella emergenza epdiemiologica.

«La stragrande maggioranza degli avvocati si sta attenendo alle regole di questo periodo con il massimo rispetto e comprensione del momento che stiamo attraversando – prosegue Lanzini -. Sono stati registrati pochi episodi isolati, che come tali devono essere denunciati. L’imperativo in questo momento è la sobrietà».

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