Ats: «La curva scende poco
Preoccupati per le scuole»

Lorella Cecconami, direttore generale Ast: «Il virus è attivo» La dirigente reduce dal Covid: «Non è una passeggiata, occorre prudenza»

È inferiore a 1, precisamente pari a 0,90 l’indice di contagiosità da coronavirus (Rt) in tutta l’Ats della Montagna e, anche in provincia di Sondrio. Ciò significa che una persona affetta da Covid ne contagia meno di un’altra, in un certo lasso di tempo, e, quindi, che la curva pandemica sta lentamente scendendo.

Molto lentamente, tuttavia, e i dati quotidiani lo dimostrano, tanto da spingere Lorella Cecconami, direttore generale dell’Ats della Montagna, protagonista, ieri, di una conferenza stampa fiume, a richiamare alla massima prudenza.

Andamento

«Il primo dato da considerare è quello relativo all’andamento del contagio, e non è confortante - ha precisato - nonostante il ridimensionamento in atto dell’indice Rt. Perché ogni giorno si presentano nuovi casi Covid (la tendenza attuale è di una sessantina al giorno, nda) e questo significa che il virus è attivo. Il ridimensionamento della sua azione è legato alle restrizioni adottate, ma, le immagini della prima domenica da “zona gialla”, mi hanno non poco impensierita. Perché nel momento in cui allentiamo la presa rispetto all’attenzione al contagio, ecco che, immediatamente, la curva torna a salire. E sarebbe un peccato vanificare tutti gli sforzi fatti».

Per Cecconami, reduce dall’esperienza personale col Covid, contratto il 19 novembre scorso, e che l’ha costretta a casa fino a pochi giorni fa, vale la pena di prevedere qualche sacrificio in vista del Natale e delle festività pur di arrivare, a inizio anno, ed alla ripresa delle scuole, col minor patema d’animo possibile.

«Capisco che siamo tutti stanchi, e tutti, ovvio, abbiamo voglia di normalità e di libertà, di tornare a lavorare, a insegnare, a studiare in presenza - sottolinea - tuttavia in questa fase siamo ancora molto esposti alle insidie del virus e lo saremo fino a quando buona parte della popolazione non sarà vaccinata. Per questo invito ad evitare cenoni della vigilia di Natale e di Capodanno, perché il rischio terza ondata a gennaio, massimo febbraio, è dietro l’angolo».

«Personalmente, l’ho già messo in conto, nella speranza di sbagliarmi - dice -. E invito anche a considerare che il Covid non è una passeggiata, nonostante non si venga ospedalizzati. Certamente non lo è stato per me».

Grave è anche la preoccupazione per la ripresa delle lezioni in presenza, che, pure, il direttore Cecconami auspica, ritenendole indispensabili alla didattica.

«Io stessa sono in difficoltà nell’insegnare agli studenti del corso di laurea in Infermieristica a distanza - dice -, sto facendo una fatica incredibile, perché manca l’interazione, il rapporto con la classe, soprattutto se numerosa. Per questo le lezioni in presenza devono riprendere, però, nello stesso tempo, sono preoccupata, perché una ripresa con questi numeri rispetto al contagio può diventare problematica».

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