Alfie è volato via. Il dolore e le polemiche

Il piccolo, affetto da una malattia degenerativa, si è spento in ospedale cinque giorni dopo che erano stati staccati i macchinari che lo mantenevano in vita

Il piccolo Alfie Evans è morto. L’annuncio è arrivato oggi dai genitori, i giovanissimi Tom e Kate, che hanno voluto condividere su Facebook il dolore per la perdita del figlio di 23 mesi, colpito da una grave quanto ignota patologia neurodegenerativa.

«Al nostro bimbo sono spuntate le ali intorno alle 2.30. I nostri cuori sono spezzati. Grazie a tutti per il sostegno», scrive mamma Kate. «Il mio gladiatore ha posato lo scudo e si è guadagnato le ali. Abbiamo il cuore spezzato. Ti voglio bene ragazzo mio», sono le parole commoventi del padre Tom.

Un ultimo disperato appello ai sostenitori dell’Alfiès Army, a mandare «preghiere» e «100 profondi respiri al nostro guerriero» era arrivato nella notte, sempre via Facebook, da Sarah Evans, zia del bambino.

Alfie è stato protagonista di una battaglia tra gli operatori sanitari inglesi che volevano “staccare la spina” del respiratore e un vasto movimento che ha supportato i genitori nella richiesta di mantenerlo in vita. Alla fine, la sera del 23 aprile, i medici dell’Alder Hey Hospital di Liverpool hanno ottenuto l’autorizzazione della giustizia britannica a staccare la spina. Alfie ha continuato a respirare nel suo lettino, fra la braccia di mamma Kate, anche senza l’ausilio del ventilatore meccanico. L’Italia aveva concesso la cittadinanza perché venisse curato dall’ospedale Bambin Gesù di Roma o al Gaslini di Genova, ma la Corte d’Appello è stata irremovibile e ha respinto la richiesta dei genitori.

In queste ore si attendeva la decisione dei medici che dovevano autorizzare il trasferimento del bimbo a casa per garantirgli comfort e dignità. Ma Alfie si è arreso ed «è volato via».

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