"Atlantide è esistita
Era nel Golfo Persico"

Il rinvenimento di materiale archeologico lungo le coste  della penisola araba proverebbe, secondo un nuovo studio , che lì si sono rifugiate le popolazioni in fuga da un insediamento molto avanzato rispetto all'epoca, sommerso dal mare

Uno dei misteri più resistenti dell'antichità potrebbe essere a una svolta e portare l'attenzione degli appassionati verso un'area oggi appetita per le sue ricchezze naturali, in particolare per il petrolio.

Una regione scomparsa tra i fondali del Golfo Persico infatti potrebbe essere stata abitata da una delle civiltà più antiche del pianeta, oltre 100.000 anni fa.

E' la conclusione a cui sono giunti gli archeologi dell'Università di Birmingham, nel Regno Unito, che hanno sciolto così un rebus che li tormentava: scavando lungo le coste del Golfo, antistanti la penisola araba, avevano portato alla luce circa 60 siti archeologici, comprendenti case, vie di comunicazione, ceramiche decorate e altre suppellettili all'apparenza frutto di una tecnologia più avanzata rispetto a quella degli altri insediamenti vicini.

La soluzione secondo Jeffrey Rose e colleghi è che questi antichi centri non spuntassero dal nulla, ma fossero le retroguardie di un'antica popolazione originariamente insediate in aree sommerse dell'Oceano circa 8.000 anni fa.
Gli abitanti di queste regioni sarebbero scampati all'innalzamento delle acque colonizzando regioni più interne alimentate dalle sorgenti d'acqua dolce del Tigri, dell'Eufrate, del Karun e da falde sotterranee, fin quando, dopo l'era glaciale, anche queste terre divennero desertiche e inospitali a causa di un periodo di forte siccità.

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