Addio sacchetti di plastica
Per la spesa torna la sporta

Fare le compere non deturperà più l'ambiente: questa è la scommessa che partirà dal prossimo 1° gennaio, quando scatterà il divieto per supermercati e commercianti di distribuire contenuitori non biodegradabili. Ma si pensa già a a deroghe per fare smaltire le scorte degli attuali sacchetti

ROMA - Una norma che aiuta l'ambiente: stop a partire dal 1° gennaio 2011 all'utilizzo di sacchetti e contenitori non biodegradabili.
In realtà si pensa di introdurre una norma transitoria per lo smaltimento delle scorte attuali di sacchetti e sporte in plastica, ma la direttiva del ministero dello Sviluppo economico è comunque chiara: andrà fatto ogni sforzo per evitare il proliferare di materiali che rischiano di restare dispersi nell'ambiente o concentrati nelle discariche anche per secoli e secoli.
Tra poche settimane quindi scatterà una vera e propria "rivoluzione dei consumi" e c'è già chi pronostica una nuova vita per oggetti finora poco usati: le "vecchie" sporte per la spesa in juta ad esempio, o le scatole e i maxisacchetti in cartone, sull'esempio americano.
Ma c'è anche spazio per l'inventiva: dalle borse staccabili da fissare poi nei bagagliai delle autovetture fino ai sacchettoni in reti di corda.
Finora i sacchetti in cosiddetta "bioplastica", che si degradano rapidamente senza lasciare scorie nocive, sono purtroppo poco resistenti e costano ancora parecchio rispetto ai loro omologhi "inquinanti".
I produttori di materie plastiche comunque non sono d'accordo con la mossa del ministero: sostengono che i sacchetti non biodegradabili sono comunque riutilizzabili più volte.
E puntano anche il dito sul "vuoto" delle normative europee: finora infatti non c'è alcun obbligo imposto da Bruxelles su un passaggio così repentino ai "biocontenitori".
Sta di fatto che a partire da gennaio sarà compiuto comunque un importante passo avanti sul fronte della tutela ambientale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA