La Nasa come "Star Trek":
invierà astronauti colonizzatori

Il progetto preve spedizioni senza ritorno di astronauti nel cosmo. Le navicelle dovranno raggiungere altri pianeti e lì fermarsi. Non più comunicazioni di noi agli alieni, hanno detto gli scienziati, "ma diremo: stiamo arrivando da voi"

SAN FRANCISCO - La Nasa ha annunciato nei giorni scorsi un nuovo, intrigante progetto denominato "Hundred Year Starship" che ha l'ambizione di inviare astronauti per viaggi senza ritorno verso pianeti di nuova scoperta lungo tutta la galassia.
"Il programma spaziale umano adesso è davvero mirato a colonizzare altri mondi", ha dichiarato Pete Worden, direttore del laboratorio di ricerche Ames della Nasa, durante un seminario a San Francisco. "Venti anni fa dovevi bisbigliarlo al buio nei bar, altrimenti eri licenziato".
Il laboratorio Ames è responsabile di Pioneer 10, la sonda spaziale che sta attualmente sfrecciando nello spazio con una placca d'oro che descrive a cosa gli umani assomigliano e la posizione della terra.
Ma mentre Pioneer 10 sta dicendo agli alieni - alcuni direbbero stupidamente - dove siamo, la missione di Hundred Year Starship è affermare: 'Stiamo arrivando a prenderti'. E gli alieni hanno buoni motivi per essere preoccupati: mentre il finanziamento dell'agenzia spaziale statunitense è di appena 100mila dollari, la Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency, l'agenzia scientifica del Pentagono) ha stanziato un milione di dollari. E ha confermato che il progetto "Hundred Year Starship" è una realtà.

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