La svolta: raffreddore curabile
Basterà attivare le difese interne

Dalla Gran Bretagna una scoperta epocale: il raffreddore si potrà curare con un antivirale in grado di stimolare le difese immunitarie che costringeranno il virus ad "autodistruggersi"

LONDRA - Potrebbe essere una svolta storica per la medicina e per la stessa vita sociale: una scoperta dell'Università di Cambridge apre la via alla cura per il raffreddore. Così viene sfatata una convinzione con solide basi scientifiche: che contro il raffreddore non vi fossero difese e contromisure adeguate.
Gli scienziati del Laboratorio di Biologia molecolare dell'ateneo britannico invece sono stati in grado di dimostrare per la prima volta che le difese immunitarie dell'organismo sono in grado di "inseguire" e distruggere il virus quando è già entrato dentro la cellula ospite.
Finora la dottrina medica corrente è che una volta che il virus ha rotto le difese immunitarie di una cellula ogni tentativo di combattere il microrganismo è una causa persa.
Non è così secondo lo studio pubblicato sulla rivista "Pnas" dal quale emerge che gli anticorpi che inseguono il virus dentro la cellula attivano una molecola che induce il virus ad innescare un meccanismo di autodistruzione. Secondo James Leo, del Laboratorio di Biologia molecolare di Cambridge, la scoperta "può aprire la strada a un trattamento antivirale efficace contro il comune raffreddore che faccia leva sul potenziamento dei meccanismi-killer naturali della cellula".
Il raffreddore solo in Italia colpisce 22 milioni di persone l'anno per un costo sociale complessivo pari a circa 250 milioni di euro.  I più esposti a questo disturbo sono i bambini (soprattutto quelli che frequentano l'asilo o la scuola, dove il virus si trasmette facilmente) ma anche le persone stressate emotivamente: in questi casi, infatti, le ghiandole surrenali liberano alcune sostanze che riducono l'attività del timo, la ghiandola che ha il compito di difendere l'organismo dalle infezioni.
La scienza smonta anche un'altra convinzione: il freddo infatti non è la causa diretta di un incremento dell'incidenza di tale malessere nei mesi invernali. Si tratta piuttosto di un effetto indiretto del freddo, che costringe ad una più frequente permanenza in luoghi caldi e sovraffollati, permettendo ai virus del raffreddore, così come quelli di numerose altre malattie, di attaccare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA