Hollywood contro Facebook
e Clooney guida la rivolta

È il fascinoso George a comandare la rivolta, all'insegna della difesa della privacy. Alla Casa Bianca ha parlato del Sudan con Barack Obama

WASHINGTON Hollywood dichiara guerra a Facebook. È l'attore George Clooney che guida la schiera delle tante star che non solo non sono iscritte, ma detestano esplicitamente i social network.
 Ma è il fascinoso George a comandare la rivolta, all'insegna della difesa della privacy. Una privacy che difende da sempre a denti stretti: ben poche volte, infatti, si è concesso agli obiettivi dei fotografi o ai sorrisi delle fans nei pressi della sua chiacchieratissima Villa Oleandra a Laglio, dove Clooney ha avuto modo di ospitare, in diverse occasioni negli ultimi anni, altri famosissimi colleghi della scena hollywoodiana, Brad Pitt e Angelina Jolie in primis. Un Clooney che non ha mai detto apertamente al suo pubblico come intende impostare, nell'immediato futuro, la sua relazione con l'ex velina mora di «Striscia la notizia» Elisabetta Canalis.
«Piuttosto che avere una pagina su Facebook, preferirei che il mio esame della prostata, a opera di un medico con le mani gelide, venisse mandato in diretta tv», ha detto l'attore, durante l'ultimo festival del Cinema di Toronto.
Pare che questa idiosincrasia nei confronti dei social network gli sia venuta l'anno scorso, quando proprio su Facebook si era sparsa la bufala della sua morte in un incidente aereo.
«Scoprii quel brutto scherzo, ricevendo una telefonata da un amico che l'aveva letta proprio su Internet», raccontò all'epoca Clooney. Quindi aggiunse, citando Mark Twain: «La mia morte è stata ingigantita in modo eccessivo».
Anche Drew Barrymore non ci pensa proprio a fare amicizia su Internet. E, anzi, ritiene che ormai Facebook abbia tolto ogni mistero alle relazioni umane: «Non mi piace per nulla questa compulsiva, istantanea voglia di avere più informazioni possibili sulla gente. La mancanza totale di privacy  è un aspetto folle del mondo attuale. Se incontri qualcuno, ormai può capitare che lui sappia già tutto di te. Nessuno potrà più dire al primo incontro: "Cosa fai per vivere?" o "Chi sono i tuoi amici?"...».
«Facebook non è fatta per me», spiega Jennifer Aniston. E aggiunge: «Mi aprirei troppo e non andrebbe bene. Mi verrebbe voglia di buttar fuori tutto e ne rimarrei sopraffatta. Credo che sia come giocare con il diavolo».
Infine, ieri pomeriggio, il presidente Barack Obama ha discusso alla Casa Bianca con George Clooney la situazione in Sudan. L'attore è un attivista per la causa del Darfur e si è recato di recente nell'area. Obama e il vicepresidente Joe Biden avevano già discusso un anno fa con Clooney la situazione in Sudan dopo una visita dell'attore nel paese nel febbraio del 2009.

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