Regione Veneto entra nella rete dei luoghi del Tiepolo

(Arv) Venezia 7 feb. 2024 –  La Regione del Veneto sposa e promuove i luoghi dei Tiepolo. Lo fa aderendo al protocollo di intesa con la rete di 36 soggetti pubblici e privati, costituita da Comuni, Province, ville, musei e istituzioni che custodiscono le opere   Giambattista, Giandomenico e Lorenzo Tiepolo, massimi interpreti della pittura veneziana ed europea del Settecento. Il protocollo, attivo da quest’anno, è stato sottoscritto   a palazzo Ferro Fini   dall’assessore regionale alla Cultura  Cristiano Corazzari  e da  Alberto Sbrogiò , presidente del Circolo Acli di Mirano e capofila della Rete dei luoghi dei Tiepolo, per iniziativa della presidente della commissione Cultura del Consiglio veneto,  Francesca Scatto  (Lega-Lv), presenti il sindaco e la vicesindaco di Mirano Tiziano Baggio e Maria Giovanna Boldrin, Gabriella Niero della Scuola grande dei Carmini di Venezia, Anna Matteazzi di Villa Zileri Motterle di Monteviale (VI), Alberto Craievich responsabile del museo di Cà Rezzonico di Venezia; collegato da remoto il professor Damian Dombrowski, storico dell’arte dell’università di Würzburg, la città della Baviera dove Giambattista Tiepolo  e il figlio Giandomenico hanno lasciato il segno della loro inconfondibile arte nella residenza dei principi-vescovi.

“Il protocollo d’intesa valorizza la collaborazione tra Consiglio, Commissione Cultura e Giunta regionale e la strategia di progetti condivisi che costituisce lo spirito della legge regionale sulla cultura - ha sottolineato l’assessore Corazzari – La valorizzazione del ricco e complesso patrimonio culturale del Veneto richiede, infatti, la piena sinergia tra istituzioni. Il merito di questo progetto è valorizzare una delle figure più rappresentative del patrimonio culturale del Veneto e mettere in moto ulteriori iniziative culturali e di promozione del territorio”.

Obiettivo del protocollo, adottato con delibera di Giunta a fine 2023, è valorizzare il patrimonio culturale e turistico dei territori che conservano le opere dei tre Tiepolo – ha spiegato la presidente Scatto – L’allargamento della rete alla Regione Veneto schiude le porte non solo al potenziamento della divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale e turistico dei territori in cui operarono Giambattista, Giandomenico e Lorenzo Tiepolo, da Vicenza a Udine, da Venezia alla Baviera, ma apre alla candidatura della rete dei luoghi tiepoleschi a Itinerario culturale del Consiglio d'Europa. La cultura unisce e crea legami che fanno crescere l’intera società”. Oltre a favorire la conoscenza delle opere dei Tiepolo nei territori dove esse sono custodite, attraverso la collaborazione con scuole e istituzioni locali, il protocollo tra la Regione e la ‘rete dei Tiepolo’ intende sviluppare itinerari tematici alternativi ai percorsi turistici di massa, attraverso l’uso di tracciati ciclabili e ciclo-pedonali, su scala locale, regionale e transnazionale, con il coinvolgimento degli operatori economici e le associazioni che operano nei territori.

La ‘rete dei luoghi dei Tiepolo’ – ha ricapitolato Sbrogiò - è un gruppo di 36 soggetti pubblici e privati, italiani ed esteri, che nel 2021 si sono aggregati con atto formale per far conoscere e valorizzare le opere e i luoghi in cui operarono i Tiepolo, massimi interpreti della pittura veneziana ed europea del Settecento. Fanno parte della Rete – tra gli altri - la città metropolitana di Venezia, la provincia di Vicenza, i capoluoghi veneti di Padova e Vicenza, i comuni di Mira, Noventa Padovana, Este, la città di Udine, il museo di Cà Rezzonico, Villa Pisani di Strà, la Scuola Grande dei Carmini di Venezia, la residenza dei principi-vescovi di Würzburg, in Baviera. “Il supporto della Regione Veneto sarà fondamentale – ha caldeggiato il rappresentante della rete dei luoghi dei Tiepolo – per coinvolgere altri luoghi dei Tiepolo all'estero, come il Palazzo Reale di Madrid e il museo Jacquemart-André di Parigi, e costruire il dossier per la candidatura dell’itinerario al Consiglio d’Europa”.

Conoscere l’arte dei Tiepolo – ha messo in luce la storica dell’arte Gabriella Niero - significa entrare nel clima complesso del Settecento veneziano, tra prodromi di decadenza e squarci di serenità. “Con i loro paesaggi di cristallo, con le campiture di colori tenui e trasparenti Giambattista Tiepolo e i suoi figli, rappresentano il canto del cigno della Serenissima e aprono al mondo nuovo che verrà”. La preziosa eredità culturale della famiglia Tiepolo, fatta di uso sapiente della luce e del colore e di raffinate composizioni artistiche che spaziano dalla mitologia alle scene allegoriche, dalle rappresentazioni sacre ai ritratti aristocratici, è stata ripercorsa anche da Anna Matteazzi di Villa Zileri Motterle di Monteviale (VI). “Nelle ville, chiese e palazzi signorili dove hanno operato – ha aggiunto Matteazzi – hanno ricreato scene come opere teatrali e hanno consolidato il ruolo del Veneto come crocevia culturale nel Settecento”. Della dimensione europea del genio tiepolesco ha parlato Damian Dombrowski, storico dell’arte dell’università di Würzburg: “I Tiepolo hanno lavorato in Germania, Spagna, Polonia, chiamati dai principi di tutta Europa. Nelle loro rappresentazioni, polifoniche e polifocali, troviamo la percezione moderna dell’interdipendenza tra Europa e il mondo e l’apertura anticipatrice alle culture degli altri continenti. L’arte dei Tiepolo rappresenta un modello per un Europa moderna, aperta, curiosa, meno razzista e attenta al protagonismo della figura femminile”.

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