Il valore della medicina di precisione dei test diagnostici nei malati di tumore alla mammella

(Arv) Venezia 1 feb. 2024 -    È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il Progetto ‘Il valore della medicina di precisione dei test diagnostici nelle persone affette da tumore alla mammella con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2’.

Si è trattato del quarto di una serie di incontri focalizzati sul tema delle mutazioni genetiche nelle persone affette da tumore al seno. Sono stati organizzati due Tavoli di lavoro, a Milano e Padova, i quali hanno portato informazioni utili per sapere cosa è stato già fatto e cosa ancora rimane e si può fare in materia per migliorare la qualità di vita dei pazienti che soffrono di tumore alla mammella con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2’ e dei loro familiari. Anche in considerazione del fatto che questa mutazione genetica può estendersi ai familiari e riguardare altre patologie oncologiche.

Promotore dell’iniziativa è stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia  Lucas Pavanetto , che ha confidato di aver “sposato con entusiasmo e convinzione, fin dall’inizio, questa importante iniziativa. Ora, siamo arrivati alla fine ed è un piacere presentare qui, nella sede del Consiglio regionale del Veneto, l’ottimo lavoro svolto. Ringrazio, in particolare, il Vicepresidente del Consiglio, Francesca Zottis, e la collega Chiara Luisetto, membri, come il sottoscritto, della commissione consiliare Sanità”.

“Affrontiamo un tema delicato – ha chiarito Pavanetto – L’evento odierno rappresenta una preziosa opportunità, per l’Assemblea legislativa veneta, per valorizzare i risultati scientifici ottenuti e credo che sia compito della Politica fare da cassa di risonanza agli stessi e veicolarli al grande pubblico. Anche perché i dati scientifici dimostrano come il tumore alla mammella sia in costante aumento e il rischio salga con l’avanzare dell’età del paziente. I fattori di rischio sono principalmente legati all’ambiente in cui si vive e agli stili di vita seguiti, come d’altra parte avviene anche in altre patologie oncologiche, ma incide molto la predisposizione genetica che favorisce la mutazione dei geni BRCA 1 e 2. Fondamentale, per combattere la malattia, la diagnosi precoce, a iniziare dall’auto palpazione del seno e dalla visita medica, fino all’effettuazione di un approfondito screening mammografico”.

“Ricordo il grande impegno profuso da Fratelli d’Italia e dal governo Meloni, nonché da tutto il Parlamento, a livello trasversale, sul fronte dell’oblio oncologico: il 5 dicembre 2023, il Senato ha votato la Legge che prevede che il malato, dopo dieci anni dalla guarigione, senza che sia intervenuta nel frattempo una recidiva, abbia pieno diritto di tornare a essere, a tutti gli effetti, una persona libera, di non essere discriminato e vivere una esistenza piena e dignitosa – ha aggiunto il consigliere regionale - Il tumore non deve spingere il malato ai margini della società: la nostra è una battaglia di civiltà”.

“Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale – ha concluso Lucas Pavanetto - E ringrazio anche il grande lavoro portato avanti dalle tante associazioni di malati oncologici.

Quella di oggi è stata una grande giornata formativa, per il valore dei temi affrontati e la qualità degli interventi. Dobbiamo favorire una sinergia tra la parte sanitaria e le tante associazioni impegnate sul fronte: in questo senso, va l’impegno di noi consiglieri. Dobbiamo sempre lavorare per migliorarci, anche sul fronte sanitario”.

Hanno offerto il proprio qualificato contributo nel corso della presentazione: Loredana Pau, ‘VP Europa Donna Italia’; Daniela Terribile, Presidente ‘Susan G. Komen’; Michele Fanello, esperto Agenas; Marco Montagna, Responsabile UOS Tumori eredo- familiari della mammella/ovaio presso lo IOV; Pierfranco Conte, Direttore Sanitario San Camillo IRCSS Venezia; Elisa Ragazzi, Referente regionale ‘aBRCAcadabra’; Ylenia Zambito e Ignazio Zullo, membri della 10^ commissione del Senato, che hanno presentato un contributo video, al pari di Marina Marchetto Aliprandi, deputata veneziana di FdI.

Tra i tanti e importanti temi toccati, la necessità di addivenire a una diagnosi precoce attraverso la prevenzione. Oltre allo screening mammografico, può risultare decisivo il test genetico per individuare una specifica alterazione nell’ambito familiare del paziente. Quanto all’aspetto terapeutico, le persone che hanno già sviluppato la mutazione possono beneficiare di terapie specifiche a bersaglio molecolare, che presentano pochissimi effetti collaterali.

È altresì importante garantire parità di accesso nella cura di queste mutazioni genetiche e sostenere la ‘Medicina di iniziativa’, finalizzata a intercettare la malattia prima che la stessa si manifesti rendendo necessario l’intervento chirurgico. Ma sussiste un forte problema di Privacy.

Per sostenere la ricerca c’è bisogno di risorse, in primis umane, di professionisti specializzati da inserire nei laboratori.

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