CRV - Via libera a disciplina concessioni grandi derivazioni d'acqua ad uso idroelettrico

(Arv) Venezia 25 ott. 2022  -  Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi a maggioranza, con 32 voti favorevoli e 8 astenuti, il Disegno di legge della Giunta regionale n. 75/2021 “Disposizioni concernenti le concessioni di  grandi derivazioni d'acqua ad uso idroelettrico , in attuazione dell'articolo 12 del D. Lgs 16 marzo 1999, n. 79, 'Attuazione della Direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica’”.

Prima della votazione finale, sono stati esaminati gli ordini del giorno depositati. Votati due odg: approvato all’unanimità quello illustrato in aula dalla consigliera  Baldin  (M5S), che impegna la Giunta regionale a programmare gli interventi legati alla celebrazione della giornata per ricordare la tragedia del Vajont, il 9 ottobre. Via libera ad un altro odg dell’opposizione che impegna la Giunta regionale ‘a valutare, già dalla prossima manovra di bilancio 2023/2025, la possibilità di prevedere la destinazione di una aliquota, a valere sulle entrate derivanti dal canone delle concessioni, al finanziamento di piani di gestione distrettuali, o comunque piani di tutela, finalizzati alla tutela e al ripristino ambientale dei corpi idrici interessati dalla derivazione’.

In sede di dichiarazioni finali, il Relatore  Silvia Rizzotto  (Lega/LV) ha sottolineato la natura tecnica e complessa del Pdl 75, che ha richiesto un grande lavoro da parte dei commissari. Rizzotto ha spiegato che “sono state recepite le osservazioni raccolte durante le audizioni, in particolare quelle presentate da Consorzi di Bonifica e Anbi Veneto – l’Associazione regionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue – che hanno migliorato il testo normativo”.

Il Correlatore  Zanoni  (Pd), preannunciando   “il nostro voto di astensione su una norma, di natura molto tecnica e che comunque rappresenta un ‘atto dovuto’, la quale tuttavia è stata migliorata grazie alla manovra emendativa che abbiamo presentato”, ha tuttavia evidenziato come “solo in parte sono state accolte le proposte avanzate dall’opposizione, in particolare in ordine a un maggiore coinvolgimento della competente commissione consiliare, all’opportunità di prevedere sanzioni più severe e di predisporre controlli più puntuali”.

Anche il Portavoce dell’opposizione,  Arturo Lorenzoni , ha sottolineato come gli emendamenti presentati abbiano contribuito a migliorare la proposta normativa, adeguandola agli obiettivi che essa si prefigge. Resta la perplessità del Portavoce “per una delega troppo ampia concessa alla Giunta regionale: le scelte dovrebbero essere sempre in capo al Consiglio”. “Siamo all’inizio del progetto di riassegnazione del più grande strumento di generazione di valore del nostro territorio – ha affermato il Portavoce – Credo che la parte di utile generata da questi impianti, costruiti con l’impegno dei veneti che ci hanno preceduto, debba rimanere nel territorio per contribuire al suo sviluppo”.

Anche  Erika Baldin  ha preannunciato “il voto di astensione, perché solo in parte sono state apportate le necessarie migliorie al testo normativo. È stato comunque limitato il grave rischio di privatizzazione di un bene così prezioso come l’acqua”. L’esponente pentastellata ha espresso soddisfazione “per gli emendamenti accolti e per gli odg che sono stati votati”, ma rammarico in particolare per “la bocciatura dell’aumento delle sanzioni”.

Enoch Soranzo  (FdI) ha appoggiato con convinzione la proposta di legge, in quanto è stato dato un segnale importante nella gestione delle grandi derivazioni d'acqua ad uso idroelettrico, soprattutto alla luce del momento difficile che stiamo attraversando, di scarsità di risorse e di cambiamenti climatici, che richiede un’accurata cura e gestione di questo importante patrimonio. Soranzo ha inoltre auspicato che il Pdl possa produrre “quelle risorse finanziarie sufficienti a fare nuovi investimenti per la manutenzione e l’efficientamento di questi manufatti che devono durare nel tempo”. “Con il voto favorevole di oggi – ha concluso il suo intervento il consigliere - confermiamo l’attenzione di Fratelli d’Italia verso gli asset strategici regionali. E trovo corretto che possa essere la Giunta regionale a prendersi la responsabilità di governare un settore così importante, però con alle spalle una norma che abbia una visione e dia indirizzi precisi”.

L’Assessore regionale  Gianpaolo Bottacin  - che ha seguito in Seconda commissione tutto l’iter di esame della proposta di legge -   ha ringraziato soprattutto le forze di maggioranza per il lavoro svolto, ma ha anche dato atto che le opposizioni hanno contribuito, con i loro emendamenti, a migliorare il testo normativo. Inoltre, ha ringraziato il Ministro Giancarlo Giorgetti perché, da Segretario alla presidenza del Consiglio, con una proposta emendativa alla normativa vigente, “ha aperto la strada al trasferimento dallo Stato alle Regioni della gestione delle centrali idroelettriche”.

Per l’Assessore, la votazione di questa proposta normativa, “segna una svolta epocale, un primo importante passo verso l’autonomia energetica, ponendoci sullo stesso piano dei nostri vicini del Trentino Alto Adige. Anche perché ricordo che l’idroelettrico è la prima fonte rinnovabile, in termini quantitativi, espressa dal nostro territorio”.

Bottacin ha anche ricordato la tragedia del Vajont e ha “segnato un obiettivo: la forte ricaduta della gestione degli impianti sul territorio, soprattutto in termini economici, con la Regione chiamata a fare le gare per le nuove concessioni e a determinare i relativi canoni”. L’Assessore ha infine sottolineato come gli Enti Locali debbano avere un ruolo importante per chi avrà l’onere di assegnare le concessioni, “affinché questo asset strategico rimanga il più possibile sotto il controllo del territorio”.

Ricordiamo che la proposta normativa era stata illustrata in aula martedì 18 ottobre us dal Relatore  Silvia Rizzotto , presidente della Seconda commissione – che ha licenziato il provvedimento a maggioranza, senza voti contrari – e dal Correlatore,  Andrea Zanoni . Successivamente, c’era stata la discussione generale sulla proposta normativa; quindi era iniziato l’esame dell’articolato e della relativa parte emendativa.

Il Pdl si occupa solo di grandi derivazioni idroelettriche: ovvero delle concessioni ad uso energetico che hanno una potenza nominale media di concessione superiore a 3mila kilowatt. Il provvedimento è inoltre il completamento della L.R. 27/2020 ‘Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico’.

In attuazione dell’articolo 12 del D.Lgs. n. 79/1999, ‘Attuazione della Direttiva 96/92/CE, recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica’, come modificato dall’articolo 11- quater - del DL n. 135/2018 ‘Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la Pubblica Amministrazione’, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 12/2019 – la proposta di legge disciplina le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico che, alla data di entrata in vigore della legge, siano già scadute e non ancora riassegnate, oppure decadute od oggetto di rinuncia, ovvero scadano successivamente alla medesima data.

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