CRV - Quinta commissione - Approvato Piano triennale per promuovere la lingua dei segni

(Arv) Venezia 7 ott. 2021 – Primo via libera, in commissione Sanità, al piano triennale per l’inclusione sociale delle persone con deficit di udito e la promozione della lingua dei segni. Si tratta del secondo piano regionale, valido per il triennio 2021-2023, previsto dalla legge regionale 11/2018 a favore delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva: una legge innovativa che ha impegnato il Veneto ad adottare la lingua dei segni nei servizi dell’amministrazione pubblica, nella sanità e nella scuola e nei servizi culturali e di informazione. Si calcola che siano oltre 7 milioni gli italiani con problemi di udito: rappresentano poco meno del 10 per cento nella fascia di età tra i 13 e i 45 anni, percentuale che sale al 20 per cento tra gli over 65 e al 50 per cento con il progredire dell’età, dagli 85 anni in poi.

Il piano triennale, finanziato con 200 mila euro per la prima annualità, integra gli investimenti per la prevenzione e la cura sanitaria garantiti in Veneto dai Lea (dagli screening neonatali agli impianti cocleari in età pediatrica), quelli per l’assistenza scolastica ereditati dalle Province e ora in carico alla Regione (7 milioni di euro l’anno per la formazione e gli stipendi degli assistenti scolastici per bambini e ragazzi con disabilità sensoriali) e quelli per l’inserimento lavorativo e il collocamento mirato delle persone disabili nelle aziende. E dà continuità i servizi specifici di interpretariato, video-interpretariato e sottotitolazione nei pronto soccorso e nei servizi sociosanitari già avviati con il primo piano triennale nelle aziende sanitarie del Veneto.

Attualmente i servizi di interpretariato e di video-interpretariato con la lingua dei segni sono disponibili nel 75 per cento delle aziende sanitarie del Veneto, anche in più lingue. Il piano finanzia la formazione del personale sanitario, degli operatori di sportello e degli insegnanti, l’acquisto di strumenti innovativi e prevede sostegni per associazioni, enti e amministrazioni che promuovono progetti inclusivi e servizi di interpretariato con la lingua dei segni e tattile anche in ambito culturale, educativo e informativo - dai servizi di trasporto pubblico ai notiziari televisivi - in modo da favorire la piena partecipazione sociale delle persone con deficit uditivi e comunicativi.

La commissione ha inoltre espresso parere favorevole alla concessione in usufrutto per 25 anni al comune di Belluno dell’ex sede Omni. Con questa operazione l’azienda sanitaria dolomitica concorre con Comune e Ater alla realizzazione di alloggi a canone calmierato da destinare agli operatori sanitari in servizio nella sanità bellunese, avvalendosi dei fondi del piano nazionale di riqualificazione dell’abitare. Un’operazione che la commissione, all’unanimità, ha considerato esemplare per facilitare l’attrattività della sanità montana nei confronti delle professioni sanitarie.  

Infine, via libera all’accreditamento di nuovi posti nelle strutture socio assistenziali del Veneto per anziani e disabili: la commissione di palazzo Ferro Fini ha espresso parere favorevole (con l’astensione delle opposizioni) al provvedimento che potenzia l’offerta residenziale e semiresidenziale nelle Ulss di Belluno, Padova, Rovigo e Verona. In particolare, con l’accreditamento di tre centri diurni a gestione pubblica a Belluno e in Cadore, l’Ulss 1 Dolomiti vede riconosciuti e finanziati 61 posti semiresidenziali per disabili; l’Ulss 5 Polesana aumenta la capacità di accoglienza residenziale per persone non autosufficienti con il riconoscimento di 6 posti letto in più al centro ‘Arturo Pedrelli’ di Ariano nel Polesine e di 36 posti letto nella “Rosa dei Venti” di Rosolina; l’Ulss 6 Euganea può contare su 10 posti in più nel centro diurno per anziani ‘Il Girasole’ di Camposampiero e di ulteriori 10 posti nel centro diurno per disabili di via Carini a Padova; e, infine, l’Ulss 9 Scaligera vede potenziata l’offerta semiresidenziale accreditata per anziani non autosufficienti con 6 posti in più nel centro diurno di Sant’Ambrogio di Valpolicella.

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