CRV - Quarta commissione incontra Confindustria e Cna su fenomeno contraffazione

Quarta commissione incontra Confindustria e Cna su fenomeno contraffazione

(Arv) Venezia 14 set. 2023  -  Il dopo Covid segna anche il rilancio del fenomeno della contraffazione con una nuova declinazione: l’e-fake, versione digitale del commercio degli articoli e dei marchi contraffatti.  E’ la prima osservazione che Confindustria e Cna del Veneto, due organizzazioni di categoria che rappresentano 12 mila imprese dell’industria e circa 20 mila piccole imprese dell’artigianato e dei servizi, hanno fornito oggi alla commissione Legalità e valutazione delle politiche pubbliche del Consiglio veneto, guidata da  Andrea Zanoni  (Pd). La commissione, incontrando Stefano Miotto, direttore di Siav, la società di formazione e servizi di Confindustria Veneto,  e Matteo Ribon, segretario regionale di Cna veneto, ha inteso prendere le misure del fenomeno contraffazione sul tessuto imprenditoriale veneto e approfondire le strategie di contrasto nei confronti di una forma di concorrenza sleale che mette in ginocchio piccole medie imprese, fa perdere posti di lavoro regolari, rovina la reputazione del ‘made in Italy’ e indebolisce le identità di intere filiere. L’industria del falso, tra illegalità e criminalità, interessa tutti i settori produttivi a forte espansione – hanno spiegato i due rappresentanti del mondo imprenditoriale veneto - in particolare moda, abbigliamento, accessori, materiale elettrico e informatico, giochi e giocattoli, meccanica, oggettistica, prodotti alimentari.  “Nella classifica dei sequestri  di pezzi contraffatti effettuati da Guardia di Finanza, Polizia locale e Agenzia delle Dogane il Veneto risulta essere al quinto posto in Italia, alle spalle di Toscana, Lazio, Campania e Lombardia – dichiara  Matteo Ribon , segretario generale di Cna Veneto, a margine dell’audizione consiliare–Nel mondo dell’agroalimentare l’Italian Sounding, vale a dire l’utilizzo di denominazioni, riferimenti geografici e immagini che evocano i prodotti italiani su prodotti commercializzati all’estero che in realtà di italiano non hanno praticamente nulla causa una perdita di 9 miliardi sull’attuale export agroalimentare. In Veneto penalizza produzioni di eccellenza, come il Grana Padano e il Prosecco”.

“Alla politica abbiamo suggerito di investire nell’informazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni, rendendole protagoniste della tutela della sostenibilità e della trasparenza delle filiere produttive – riferisce  Stefano Miotto , al termine dei lavori della commissione – Il monologo teatrale “Tutto quello che sto per dirvi è falso” che ha ispirato quattro anni fa la campagna regionale di sensibilizzazione ha dimostrato quanto i giovani siano interlocutori attenti e  a loro volta sentinelle di un consumo consapevole e responsabile. In Veneto il ‘tavolo della moda’ mette in dialogo le 5 organizzazioni datoriali (Confindustria, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti) che rappresentano, in un libero coordinamento, l’intera filiera della moda: può partire da qui una campagna social che promuova legalità e diritti nel lavoro, nella commercializzazione e nei comportamenti dei consumatori”.

“Contraffazione e commercio illegale sono fenomeno complessi – dichiara a conclusione dei lavori il presidente Zanoni – che vanno affrontati da molteplici versanti. Bisogna agire su più fronti: credo sia centrale investire sulla sensibilizzazione dei clienti, per renderli consapevoli del danno al commercio e all'ambiente causato da prodotti contraffatti e non certificati;  ma è necessario anche intensificare i controlli e inasprire le sanzioni per i trasgressori, con particolare riferimento all'e-commerce illegale  oggi particolarmente difficile da contrastare, al fine di tutelare il nostro tessuto imprenditoriale e il lavoro delle nostre maestranze e delle filiere produttive”.

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