CRV - Presentato in Consiglio regionale il libro “Cristina, seme di speranza”,

(Arv) Venezia 23 feb. 2022  –  “Cristina è seme di speranza. La sua morte non è stata inutile, perché continua a parlare ai giovani: ognuno d noi nel quotidiano può affermare il valore della giustizia e della legalità, semplicemente facendo il proprio dovere”.  Michela Pavesi , zia di Cristina, ha presentato così a palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto il libro “Cristina, seme di speranza”, dedicato alla nipote vittima “senza giustizia” della banda Maniero. La pubblicazione contiene le riflessioni di tanti giovani che hanno partecipato al concorso, patrocinato dalla Regione del Veneto e dalla Commissione Europea, dedicato a Cristina Pavesi e alla promozione dei valori della vita, della giustizia, della convivenza civile e della legalità.

Era il 13 dicembre del 1990 quando la ‘mala del Brenta’ di Felice Maniero, assaltando il vagone postale del treno Venezia-Milano a Barbariga di Vigonza, dilaniò il treno dei pendolari che procedeva nel binario accanto uccidendo Cristina Pavesi, studentessa universitaria 22enne di rientro a Conegliano dopo l’incontro il suo professore di tesi all’università di Padova. A trent’anni da quella morte, vittima incidentale di una strage di mafia che non ha trovato riconoscimento giudiziario, Cristina Pavesi vive nel ricordo tenace e doloroso dei suoi familiari, e in particolare della zia Michela. Ma è diventata anche un simbolo e punto di riferimento per i giovani nel contrasto alla criminalità. A lei la comunità di Campolongo Maggiore, paese di residenza del boss della mala del Brenta, ha dedicato un concorso letterario e artistico, che nelle diverse edizioni ha prodotto opere pregevoli, frutto delle riflessioni e del talento artistico di giovani di tutta Italia. E a Cristina Pavesi l’amministrazione comunale di Campolongo Maggiore ha intitolato la villa del boss Maniero, bene confiscato dallo Stato e restituito ad uso sociale come Casa delle Associazioni e Museo della legalità. Il libro “Cristina, seme di speranza”, scritto dell’ideatrice del concorso Orietta Boldrin Piccolo e pubblicato dall’Associazione Mondo di Carta, raccoglie gli scritti dei giovani che hanno partecipato al concorso annuale. Il magistrato Carla Del Ponte, già procuratrice capo del Tribunale penale internazionale, ne firma la prefazione; Michela Pavesi è autrice della postfazione.

A presentare il libro e a raccogliere l’appello di zia Michela, sono stati il presidente del Consiglio veneto  Roberto CiambettiPierluigi Granata  componente dell'Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata, il sindaco di Campolongo Maggiore  Mattia Gastaldi  e l’editrice  Lisa Marra,  alla presenza di numerosi consiglieri regionali.

“Cristina è il simbolo doloroso della migliore Italia – ha sottolineato il presidente Ciambetti – La sua storia segna lo sconfitta di uno Stato incapace di darle giustizia da oltre trent’anni (in quanto chi ha ordito l’assalto al tritolo non è stato perseguito per mafia per consentire l’accesso ai benefici di legge previsti per i pentiti), ma è anche segno di speranza perché dimostra che è possibile educare alla legalità: solo seminando bene e conoscenza tra le nuove generazioni è possibile far sì che mafie e criminalità organizzata non abbiano a riemergere”. Un monito-appello a combattere mafie e illegalità attraverso la conoscenza, l’educazione e “l’indignazione civile” e a tenere viva “la memoria delle vittime della mafia del Brenta” fatto proprio e ribadito anche dal rappresentante dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità.

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