CRV - Lingua dei segni all'attenzione della Quinta commissione

(Arv) Venezia 2 set. 2021 – La commissione Sanità del Consiglio veneto ha approvato la relazione triennale sull’applicazione della legge 11/2018 per il superamento delle barriere comunicative e la piena integrazione delle persone sorde e sordocieche. Una legge innovativa che ha posto il Veneto all’avanguardia nel panorama nazionale nell’inclusione delle persone con problematiche uditive o sordocieche e nelle iniziative di adozione della lingua dei segni e della lingua dei segni tattile. Si calcola che in Italia le persone affette da deficit uditivi siano 1.198.000, per tre quarti ultrasessantacinquenni, e che ogni cento abitanti 12 siano affetti da ipoacusìa. Nella scuola dell’infanzia e dell’obbligo in media un alunno su mille è sordo o soffre di gravi compromissioni uditive.

La commissione ha preso atto dello stato di attuazione del piano per il riconoscimento della lingua dei segni e di quella tattile, che ha visto impegnare nel triennio 500 mila euro di risorse regionali per servizi di interpretariato e di mediazione ‘de visu’, in particolare nei Pronto soccorso delle aziende sanitarie venete, nei servizi di accoglienza medica e in quelli di presa in carico sanitaria e sociosanitaria. Delle 12 aziende sanitarie venete (nove Ulss, due aziende universitarie e Istituto Oncologico Veneto) 4 si sono dotate di interventi di interpreti Lis in presenza; e 9 su 12 hanno adottato la piattaforma web di videointerpretariato per la lingua de segni, servizio attivo 7 giorni su 7 e anche in altre lingue straniere, oltre all’italiano. In totale nel corso di un anno sono state attivate 230 sessioni web di videointerpretariato. Le aziende sanitarie del Veneto hanno realizzato inoltre corsi di formazione per i propri operatori per prepararli ad accogliere pazienti con problematiche uditive o sordociechi e promosso campagne di informazione e divulgazione dei servizi di interpretariato e mediazione in sanità e nel sociale.

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