CRV - Costituito l’Intergruppo per la Federazione Europea

CRV - Costituito presso il Consiglio regionale del Veneto l’Intergruppo per la Federazione Europea

(Arv) Venezia 23 feb. 2022 -   È stato presentato oggi a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, dal Presidente dell’Assemblea legislativa, nonché capo della delegazione italiana nel Comitato delle Regioni a Bruxelles, Roberto Ciambetti, l’Intergruppo per la Federazione Europea promosso dai Consiglieri Marzio Favero (Lega-LV) e Giacomo Possamai (Partito Democratico) e dal presidente di Casa Europa di Verona - Movimento Federalista Europeo, Giorgio Anselmi.

Componenti dell’Intergruppo, oltre al Presidente Ciambetti e ai due promotori, i Consiglieri Roberto Bet, Simona Bisaglia, Sonia Brescacin, Milena Cecchetto, Marco Dolfin e Francesca Scatto (Lega-LV), Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto), Alberto Bozza (Forza Italia), Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Francesca Zottis (Pd), Arturo Lorenzoni (Portavoce dell’Opposizione), Elena Ostanel (il Veneto che Vogliamo), Erika Baldin (M5S) e Cristina Guarda (Europa Verde).

Il Presidente, nel corso della presentazione, ha ricordato le parole di Winston Churchill pronunciate all’Università di Zurigo il 19 settembre 1946: “Vorrei parlare del dramma dell'Europa, questo nobile continente, patria di tutte le grandi stirpi dell’Occidente, fonte della fede e dell'etica cristiana, culla di gran parte delle culture, delle arti, della filosofia e della scienza, dei tempi antichi e moderni. Se un giorno l'Europa si unisse per condividere questa eredità comune, non vi sarebbero limiti alla felicità, alla prosperità e alla gloria per i suoi tre o quattrocento milioni di persone”: sono parole di grande attualità ed è questo l’obiettivo a cui dobbiamo mirare. La felicità e la prosperità dei nostri popoli e delle nostre nazioni che non s’annacquano di certo in un’Europa federale, ma casomai si esaltano. Io sono ben lieto di salutare l’intergruppo del Consiglio regionale del Veneto che mira a promuovere e diffondere gli ideali del federalismo europeo che nel nostro Veneto ha un padre nobilissimo, quel Silvio Trentin, unico docente universitario assieme a Nitti e Salvemini, a dimettersi dalla cattedra per non dover sottostare alle disposizioni del Governo fascista, e che sostenne l’idea di un nuovo ordine in Europa e in Italia e, da uomo di sinistra, poggiò la sua tesi sia sul concetto del collettivismo economico, per assicurare giustizia sociale, sia sul federalismo, autogestione e l’autonomia, a salvaguardia delle libertà individuali con riconoscimento delle prerogative proprie a ciascuna Istituzione ed ente operanti nello stato italiano e europeo”.

“L’ispirazione dell’Intergruppo è il Movimento Federalista Europeo - ricorda il Consigliere Favero - che nasce nel 1943 su ispirazione del Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi. È un movimento che accompagna la Resistenza e poi, negli anni successivi al dopoguerra, spinge a livello internazionale perché l’Europa si dia una forma giuridica di tipo federale, obiettivo non ancora raggiunto. Per questo il Movimento continua la sua azione e lo fa in maniera trasversale ai Gruppi politici. Io e Giacomo Possamai abbiamo accolto l’invito del Presidente del Movimento federalista europeo italiano, Giorgio Anselmi, a dar vita, all’interno di questo Consiglio, a un gruppo che si occupi di questi temi. Temi di grande attualità e che investono la natura di quella creatura che chiamiamo Unione Europea, che non è più un organismo internazionale ma non è ancora uno Stato. Non è più un organismo internazionale perché nel corso dei decenni ha accumulato tutta una serie di Istituzioni: due Consigli, una Corte dei Conti, una Corte di Giustizia, la Commissione, il Parlamento, con meccanismi di funzionamento che non sempre incontrano la comprensione da parte dei cittadini e che quindi creano una specie di iato fra ciò che vuole essere l’Unione e la cittadinanza europea. Nei giorni scorsi un esponente politico di rango nazionale ha detto che l’Europa è un gigante burocratico, ma un nano politico. La domanda che però dovremmo farci è: perché la situazione sta in questi termini? Dal punto di vista giuridico sono tre gli elementi che impediscono di riconoscere nell’Unione europea uno Stato: il primo è che l’Unione europea non può definire da sola le proprie competenze, la seconda è che i trattati vanno approvati all’unanimità, la terza è che è possibile recedere, cosa che è successa con l’Inghilterra con la Brexit. Qual è l’obiettivo che ci poniamo? Quello di sostenere la battaglia per avere una Costituzione federale degli Stati europei, cosa che mette a pregiudizio il dogma della sovranità assoluta degli Stati. Cito le parole del presidente Einaudi che sosteneva che o l’Europa diventava una federazione o non avremmo allontanato lo spettro della guerra dal nostro continente. Il Consiglio regionale va coinvolto perché la logica federalista è ricorsiva: pretende di essere applicata a tutti i livelli e ne erano consapevoli i fondatori del Movimento Federalista Europeo; costruire una casa comune europea in forma di federazione richiede una riforma anche all’interno degli Stati in chiave federale. Quindi la battaglia che la Regione del Veneto sta portando avanti per la propria autonomia si lega logicamente alla battaglia per il federalismo in Europa, una visione diversa che è quella fondata non sulla statolatria ma sull’idea che la sovranità popolare vada esercitata a più livelli. Norberto Bobbio diceva: “Federalista è colui che ritiene che lo Stato sia troppo piccolo per governare i processi economici internazionali, troppo grande per rendere conto delle diversità territoriali”. Ed è questo l’obiettivo che ci poniamo tutti assieme, quello di concorrere come Regione Veneto all’affermazione di una cultura federalista”.

“Tutti stiamo vedendo che cosa succede ai confini dell’Europa - ha ricordato il capogruppo dem Possamai - e come sia necessario che l’Europa prosegua con maggior forza nella direzione di un assetto federale e di una maggior capacità in politica estera e nella politica di difesa, di agire insieme. Inoltre, è fondamentale che questo Intergruppo veda la presenza di Consiglieri di maggioranza e di minoranza e di formazioni politiche molto diverse tra di loro: rinunciare a un pezzo della loro sovranità nazionale per stare insieme e per costituire di fatto gli Stati Uniti d’Europa, uno Stato federale europeo, è un messaggio molto forte su cui evidentemente noi non possiamo che essere d’accordo e convinti. Il senso di un Intergruppo come questo è proprio di favorire questa discussione politica e di approfondimento su questi temi”.

“Le origini del federalismo europeo in Veneto risalgono al periodo tra le due guerre mondiali - ha rammentato Anselmi - e coinvolsero oltre a Silvio Trentin, ricordato dal Presidente Ciambetti, anche Umberto Campagnolo, primo presidente del Movimento federalista europeo. E per quanto riguarda il Consiglio regionale il coinvolgimento su questi temi risalgono agli anni ’90 con i Consigli aperti antecedenti l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht o dell’euro; ora i temi legati ad esempio alla difesa comune sono tornati di stretta attualità, in un quadro mondiale in rapida evoluzione dal punto di vista degli assetti strategici, con grandi aree di instabilità che si affacciano sul Mediterraneo e che coinvolgono direttamente l’Europa, un’Europa che offre allo stato attuale solo una risposta economica a una crisi che è anche e soprattutto politico-militare: l’auspicio è quindi non solo quello di perseguire l’obiettivo di una politica estera comune europea, ma anche di avere il seggio unico europeo presso le Nazione Unite, e presso il FMI”.

 

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