CRV - Commissione speciale d’inchiesta sulla pandemia da Sars-Cov 2 in Veneto

(Arv) Venezia 26 mag. 2021 -     Nel corso della seduta odierna, la Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Luciano Sandonà (Zaia Presidente), Vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico), ha dato il proprio via libera alla Proposta di deliberazione amministrativa n. 12 rubricata “Istituzione di una Commissione speciale di inchiesta sull’andamento in Veneto dei contagi e dei decessi da Sars-Cov 2 durante la pandemia, con particolare attenzione alla seconda ondata”. Si tratta, nella sostanza, della Pda presentata dal Capogruppo del Partito Democratico, Giacomo Possamai, il cui testo è stato modificato rispetto a quello originale al fine di accogliere gli aspetti più caratterizzanti della Pda n. 14, presentata dal Capogruppo di Zaia Presidente Alberto Villanova che, in sede di Commissione, a seguito del lavoro di condivisione, ha ritirato la propria proposta di provvedimento. La nuova Pda n. 12, pur mantenendo l’attenzione sulla seconda ondata, fa riferimento all’intera pandemia; le sedute della Commissione saranno pubbliche, salvo i casi in cui l’Ufficio di Presidenza, con decisione motivata, disponga diversamente; il termine dei lavori è indicato al 30 novembre 2021, salvo proroga ‘una tantum’ decisa dalla Commissione stessa; i soggetti da audire in sede di Commissione d’inchiesta saranno elencati nel provvedimento in maniera indicativa, non esaustiva; la stessa Commissione, inoltre, sarà formata da 15 componenti, 10 di maggioranza e 5 di minoranza; sarà recuperato il lavoro svolto dalla Commissione d’inchiesta istituita nella precedente legislatura focalizzata sulle case di riposo, affinché quanto elaborato allora diventi patrimonio del nuovo organismo; la relazione finale sarà inviata all’autorità giudiziaria. La Pda n. 12 è stata approvata a larga maggioranza, senza voti contrari, con la sola astensione tecnica del Capogruppo Alberto Villanova (Zaia Presidente), correlatore in Aula della Proposta; relatore, il Capogruppo Possamai.

“La Pda licenziata oggi dalla Commissione - ha sottolineato a margine dei lavori il Presidente Sandonà - presenta diverse modifiche rispetto al testo originario, in particolare per quanto riguarda il periodo di analisi del fenomeno pandemico, periodo che è stato esteso, rispetto alla proposta iniziale, all’intera durata della pandemia. Cambia inoltre la composizione della Commissione che passa dal rapporto 11 a 6 tra maggioranza e minoranza, al rapporto 10 a 5, che riflette maggiormente il rapporto di forza tra le componenti rappresentate in seno all’Assemblea e di riflesso nella Commissione. In sostanza, abbiamo dato il via libera a un testo nel quale sono state accolte tutte le nostre richieste e che quindi rappresenta una sorta di fusione delle due Proposte”. “Oggi c’è stato un passo avanti significativo per la definizione della Commissione d’inchiesta che, come minoranze, avevamo già chiesto diverse settimane fa” afferma la Vicepresidente Camani, che aggiunge: “Apprezziamo la rimozione da parte del Capogruppo Villanova dell’ostacolo politico vero, ossia la Pda n. 14 che è stata oggi formalmente ritirata: abbiamo così potuto comporre le nostre rispettive posizioni nell’ambito di alcune modifiche concordate che sono state inserite nella Pda n. 12 che avevamo presentato. Il punto di mediazione ci sembra accettabile, anche se permangono alcune perplessità di natura tecnica in merito alla pubblicità delle sedute, ma credo sia fondamentale il fatto che a breve il Veneto potrà dotarsi di una Commissione d’inchiesta che indagherà su quanto successo”. Nel corso della seduta, inoltre, la Commissione ha approvato il Parere alla Giunta regionale n. 52 relativa al Piano annuale 2021 di attuazione degli interventi di promozione dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo sostenibile. Alla base del provvedimento, la L. reg. n. 21/2018, applicando la quale la Regione del Veneto, coerentemente con i principi costituzionali, del diritto europeo e del diritto internazionale, riconosce la pace e lo sviluppo quali diritti fondamentali della persona e dei popoli, ed opera all'interno del territorio regionale per rendere effettivi i diritti umani, le libertà fondamentali dell'uomo, la cultura di pace e la cooperazione allo sviluppo, e lo fa con iniziative culturali e di sensibilizzazione, con la diffusione di studi sul settore, o con la partecipazione a programmi di cooperazione. Per l’attuazione del Piano 2021, le risorse disponibili sul Bilancio di previsione 2021-2023 e che in parte potranno essere messe a bando, ammontano a 400mila euro per gli interventi di cooperazione allo sviluppo sostenibile, 100mila euro per interventi di partenariato territoriale, ulteriori 100mila euro per gli interventi a supporto del commercio equo e solidale, e 50mila euro per la promozione dei diritti umani. A titolo esemplificativo, il Piano destina per l’anno in corso 5mila euro alla Fondazione ‘Venezia per la ricerca sulla pace’, di cui la Regione è socio fondatore, e conferma la collaborazione con l’Università degli Studi di Padova - Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”. A quest’ultimo proposito, prima dell’espressione del Parere, la Commissione ha sentito in audizione il prof. Marco Mascia, componente del Centro ‘Antonio Papisca’ dell’ateneo patavino, che ha consentito alla Commissione di acquisire informazioni sullo stato delle iniziative in materia di diritti umani in Veneto e dei processi per un ulteriore potenziamento delle politiche di settore. Di seguito, l’Assessore regionale Francesco Calzavara ha illustrato il Parere n. 53 rubricato ‘Proposta di aggiornamento del Piano di valorizzazione e/o alienazione del patrimonio immobiliare (art. 16, c. 3, L. reg. n. 7/2011)’, riferito al patrimonio della Regione, Piano la cui recente attuazione, come ha ricordato nel corso del suo intervento l’Assessore Calzavara, ha risentito dell’impatto recessivo determinato dalla pandemia, in parte recuperato nella seconda metà del 2020, caratterizzato da un certo dinamismo che ha interessato soprattutto immobili di minori dimensioni, come ad esempio le case cantoniere. In via generale, l’importo delle alienazioni nel 2020 è stato pari a 7.285.746,00 euro, cifra che porta a oltre 46 milioni il totale delle alienazioni dal 2010. La nuova programmazione ha base triennale, sarà valida fino al 2023, e comprende 122 immobili il cui valore stimato è di circa 93 milioni di euro; tra gli immobili, è stato inserito il rifugio San Osvaldo di Alpago che si aggiunge all’ex hotel San Marco di Tambre, nella Piana del Cansiglio. Di seguito, l’attenzione della Commissione si è concentrata sul futuro, sul processo di valorizzazione e sulle potenzialità di rilancio di alcuni casi particolari, ad esempio le terme di Galzignano e, più approfonditamente, quelle di Recoaro. Il documento potrà essere ulteriormente analizzato dai Commissari in vista dell’approvazione, prevista nel corso delle prossime sedute della Commissione. Via libera, infine, a maggioranza, senza voti contrati, al parere sul Progetto di legge n. 49 di adeguamento ordinamentale relativo alle materie di competenza della Terza commissione, che può così fornire il proprio via libera definitivo.

La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

© RIPRODUZIONE RISERVATA