Ciambetti “Tutelare miele di qualità significa tutelare l’ambiente e la nostra salute"

(Arv) Venezia 23 gen. 2024  - “Per la prima volta il Veneto ha l’onore di ospitare il Congresso Aapi e lo farà in una località simbolo per l’apicultura regionale, Lazise, sul Lago di Garda Si tratta di un momento importante per la divulgazione di una vera cultura di tutela ambientale e alimentare oltre che un’opportunità per difendere la qualità e la nostra salute. L’Europa è il secondo produttore mondiale di miele, ma è anche un importatore netto di miele e una parte considerevole di ciò che viene importato non corrisponde ai criteri fissati dalla Commissione Europea, configurando un danno per i produttori europei chiamati a fronteggiare una concorrenza particolarmente agguerrita, che sfrutta modelli produttivi inaccettabili per l’Europa. Raccolte anticipate, aggiunta di zuccheri e coloranti, falsificazione del percorso di tracciabilità: fenomeni di vere e proprie contraffazioni e adulterazioni sono all’ordine del giorno”.

 

Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti aprendo oggi, a Palazzo Ferro-Fini, la conferenza stampa di presentazione del 38° Congresso Aapi (Associazione apicoltori professionisti italiani), in collaborazione con Unaapi (Unione nazionale associazioni apicoltori italiani) e Arav (Associazione regionale apicoltori del Veneto), che si terrà a Lazise, nel veronese, dal 31 gennaio al 4 febbraio prossimi.

 

“L’Italia è il quinto produttore europeo di miele e le stime parlano di 10 euro/kg come costo produttivo e di 4,1 euro/kg per spese calcolate tra variabili, correnti, confezionamento e commercializzazione. I costi fissi del lavoro, retribuito, degli affitti, delle manutenzioni ordinarie e degli ammortamenti sono di 3,2 euro/kg. In base a questi dati, il consumatore deve comprendere che un prodotto di qualità realizzato secondo criteri rigidi nel rispetto dei protocolli sanitari, ha un costo e che spesso il miele importato da Paesi che non hanno legislazioni così stringenti come la nostra ha un prezzo basso perché riflette sistemi produttivi di scarsa qualità e privi di quella sicurezza che una derrata alimentare deve avere”, ha proseguito il Presidente.

 

“Poco meno del 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori per trasferire il polline da un fiore all’altro. Queste piante sono fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione delle specie, degli habitat e in generale delle diversità biologica, che rappresenta la base della nostra esistenza e delle nostre economie. Mettere a repentaglio l’apicultura significa bloccare un processo naturale fondamentale: la difesa dell’ambiente, assieme alla crisi demografica e al cambiamento climatico, sono le sfide per la vita che ci attendono e in queste sfide gli impollinatori, a iniziare dalle api, svolgono un ruolo decisivo per la salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente. Secondo l’Ispra il declino degli impollinatori è associato a una serie di fattori che spesso agiscono in sinergia tra loro: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento da agenti fisici e chimici, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive ma a questi fenomeni aggiungiamo anche la mancata tutela della produzione locale, perché difendere gli apicultori significa difendere gli alveari e l’ambiente. L’invito che faccio quindi è quello di scegliere e pretendere prodotti di qualità: in questo modo, ognuno di noi, come consumatore, ha il potere di agire in difesa del territorio e di un’intera filiera produttiva”, ha concluso il Presidente Ciambetti.

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