Il ritorno in valle: le radici necessarie

Un’intevista allo scrittore Stefano Valenti inaugura la rubrica “Valtellina d’autore” curata da Lucia Valcepina: «Ho lasciato l’esasperato individualismo di Milano. Qui si può ricominciare a pensare una collettività»

di Lucia Valcepina

“Non un fiato, non un filo di fumo, non una presenza tutto intorno”
(Stefano Valenti, “Rosso nella notte bianca”, Feltrinelli, 2016).

Alcuni luoghi hanno la profondità del vuoto, risuonano di ricordi e ci conducono sulla soglia. La nostra rubrica dedicata alla Valtellina ha inizio dallo scrittore che, più di tutti, ha saputo indagare le lacerazioni e gli abissi della terra montana, tra realtà contadina, fabbrica e tragedie familiari, raccontandoci al contempo di un legame, nella vita e fra le pagine, ineludibile e sostanziale. Parliamo di Stefano Valenti, pluripremiato scrittore originario di Traona, che da due anni è tornato a vivere a Morbegno e oggi condivide con noi il suo sguardo sulla Valle.

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