Coronavirus: Mascherine,
quali sono e come usarle

Ne esistono diversi tipi, ma solo uno garantisce la massima protezione dal rischio di contagio,Sono monouso e andrebbero cambiate spesso - Ecco le regole per indossarle e toglierle correttamente

In questi giorni di massima allerta e mobilitazione per cercare di contenere il contagio si moltiplicano nei luoghi pubblici le persone che indossano protezioni dalle forme più diverse, da quelle verdi da chirurgo a quelle, dall’aria iper-efficente, dotate di valvola.

Ma quali sono le mascherine davvero efficaci per la prevenzione del coronavirus? E come devono essere utilizzate perchè la loro capacità di prevenire il contagio sia massima?

Le più efficaci

Le mascherine con la massima capacità filtrante (98%) sono quelle che recano l’indicazione FFP3: «Dovrebbero rappresentare la scelta d’elezione per tutti, sanitari, malati e familiari che assistono a casa pazienti contagiati - dice Massimiliano Noseda , specialista in igiene e medicina preventiva - In seconda battuta bisognerebbe orientarsi sulla FFP2, che ha una capacità filtrante del 92%. Solo come ultima scelta userei le altre tipologie, la FFP1 e quella chirurgica, insufficienti a proteggere dal virus, indicate tutt’al più quando non siamo in condizioni di rispettare la distanza di sicurezza, per esempio sui mezzi pubblici: ma anche in questo caso sono un ripiego utile solo se non si dispone di quelle con capacità filtrante maggiore».

Solo in casi estremi, cioè se non si può riccorrere ad alcun tipo di protezione, è il caso di avvolgersi con una sciarpa o un telo: «Soluzione pericolosa e da non consigliare - dice Noseda - perché si tratta di oggetti potenzialmente già contaminati e la cui trama non ferma il passaggio dei virus, che sono piccolissimi».

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