Turismo lariano tra boom e boomerang

Da boom a boomerang sono solo cinque lettere. Una in meno di George, inteso come Clooney, che ha messo in vendita Villa Oleandra, la residenza che occupava a Laglio ogni estate da oltre dieci anni. Un periodo che ha cambiato in maniera radicale il turismo lariano fino ad arrivare, appunto, al record di presenze registrato in questo 2023. Che però potrebbe anche passare alla storia come un anno, nello stesso tempo, roseo e nero. Perché l’annunciato addio del divo del cinema americano a queste sponde rischia di essere la ciliegina su una torta che, in quest’estate, è andata un po’ a irrancidire.

Partiamo dal principale detonatore. I due euro chiesti in un locale dell’Alto Lago di Como per dividere un toast. La notizia, pubblicata per la prima volta dal vostro giornale che ha il solo viziaccio di fare il proprio dovere, cioè di informare, è rimbalzata ovunque, in Italia e non solo. E come tutte le notizie di un certo interesse, ha generato emulazione, anche un po’ eccessiva alla fine. Abbiamo passato l’estate a vedere denunce su scontrini con cifre esagerate per il consumo di cibi e bevande, indignazione e giustificazioni senza che mai mancasse la citazione all’episodio che ha originato il tutto: quello del toast. Di certo è stata una botta non da poco per l’immagine del nostro territorio. Ma si potrebbe dire: pazienza. Se non fosse che il Lario, in questa stagione, è balzato alle cronache anche per tutta una serie di problemi legati alla carenza di servizi, in particolare per quanto attiene ai trasporti, e anche per aspettative nate sui social che si sono poi rivelate fallaci, come l’ormai celebre giro del lago a piedi.

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