La storia è tornata,
addio illusioni

E così, a un certo punto, una trentina di anni fa, ci era sembrato che la storia si fosse fermata. Si fosse compiuta. Anzi, fosse finita. Insomma, che avesse doppiato il suo Capo Horn, completando il lungo e tragico percorso millenario verso il Bengodi, il Nirvana, l’atarassica e condivisa pace dei sensi, visto che, dopo la caduta dell’Impero del Male, nulla poteva essere pensato e realizzato al di fuori della via maestra democratica-liberal-occidentale. Illusi.

Era una trappola difficile da evitare, in quei giorni di esaltazione collettiva mentre i cocci del muro crollavano e un intero sistema di potere oppressivo e sanguinario - il peggiore di sempre - implodeva squallidamente tra la vergogna, la miseria e l’impotenza. Mai più dittature, mai più Grandi Fratelli, mai più stupri ferrei e occhiuti delle vite degli altri, perché d’ora in avanti, anche lì, soprattutto lì dove si era saggiato il tallone d’acciaio del totalitarismo comunista, sarebbe sgorgato per sana e istintiva reazione, impetuoso e salvifico, il fiume della libertà, della democrazia, della tolleranza, dell’amore, della fede religiosa, di qualsiasi fede religiosa, per tanti anni umiliata, offesa, calpestata e bla bla bla. C’era forse qualcosa d’altro? C’era forse qualcosa di meglio? La strada, finalmente, era tracciata e uno dopo l’altro tutti i simboli e gli interpreti del cuore di tenebra del Novecento sarebbero spariti dalla faccia della terra.

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