«Io, miracolato a piazza Fontana
Ma non ho mai dimenticato»
Sala Comacina: ogni anno, nel giorno della strage,
offre un aperitivo agli amici per lo scampato pericolo
Il brindisi di sempre
Ad attendere, nel tardo pomeriggio di ieri, Hans Peter Stalder c’erano gli amici di sempre: il Cimino, il Nello, il Bej, il Soga e molti altri.
Casuale, ma non per questo meno genuino, l’incontro con un altro amico di vecchia data, il commendator Alberto Botta. «Questa sera (ieri, ndr), una volta a casa, avrò modo di guardare in tv il resoconto delle varie manifestazioni che si sono tenute oggi (ieri, ndr.) a Milano. Non è un giorno facile, per me, il 12 dicembre - sottolinea Hans Peter Stalder, benvoluto e stimato da tutti -. Da quel giorno non sono più stato a Milano e i luoghi affollati mi provocano agitazione. Che ricordo ho? Scusi, ma non ne vorrei parlare. Posso dirle che non dimenticherò mai le persone che uscivano con i vestiti a brandelli dalla porta principale. E posso dirle che ho ancora nitido il ricordo del boato e del silenzio durato qualche secondo. Direi che può bastare. Anzi, una cosa la vorrei aggiungere: il mio pensiero va costantemente ai morti, ai feriti di piazza Fontana, ma anche a chi quel tragico 12 dicembre lo porta con sé da 50 anni. Grazie per l’attenzione che mi ha riservato, ma io mi fermo qui».
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