Il caso del toast tagliato a metà, secondo l’esperto occorre «imparare le regole del turismo di massa»

L’intervista Gianluca Laterza, destination manager di BeonX e in precedenza responsabile italiano di TripAdvisor

«Abbiamo un territorio meraviglioso, ma il territorio è una risorsa da migliorare e gestire. Invece ci siamo abituati a lasciare le cose al caso», osserva Gianluca Laterza, destination manager di BeonX e in precedenza responsabile italiano di TripAdvisor.

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«Ho lavorato per più di dieci anni per TripAdvisor. Dopo i primi anni a Londra sono arrivato in Italia e mi sono scontrato con il furore degli albergatori e dei ristoratori che vedevano TripAdvisor come un’intromissione: l’ospite che non riteneva di essere stato trattato a dovere si prendeva giustamente la rivincita».

Sul caso dei due euro scontrinati a Gera Lario per dividere un toast propone una riflessione più ampia sull’affluenza turistica e la sua possibile gestione.

Il suo primo pensiero, leggendo la notizia del toast diviso a pagamento?

Faccio un commento che potrà sembrare brutale, ma è necessario: purtroppo l’Italia ha la pecca fondamentale di considerarsi ogni anno, e non a ragione, la meta più desiderata del mondo. Ci sono dei territori privilegiati, come certamente è il lago di Como, ma chi gira il mondo sa che questa visione non corrisponde alla realtà. Da qui discende tutto il resto. Invece di accogliere il turista, pensiamo di fargli un favore dandogli la possibilità di soggiornare qui.

Su cosa lavorerebbe per migliorare l’accoglienza?

La disciplina del destination management intanto è nata fuori dall’Italia, non a caso, perché qui si scontra con la convinzione endemica che non c’è bisogno di gestire nulla, di migliorare nulla, che i servizi non sono importanti, perché tanto c’è l’Italia da vedere. Allora al turista non diamo nient’altro, e anzi gli facciamo pagare il minimo sforzo che facciamo nei suoi confronti. Ma di cosa parliamo? Il turismo è ben altro. Basta pensare che per indicare il nostro settore usiamo il termine “hospitality”, che significa ospitalità, perché l’ospite è sacro. Ricordiamoci che il turista si trova in una situazione di svantaggio. Abbandona la sua comfort zone e sceglie di stare per un periodo in un altro luogo, affidandosi totalmente a noi e ai servizi che gli offriamo.

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