Valgerola, strada non sicura: si passa a “finestre”

Pedesina Il rogo non è spento: ieri intervenuti ancora l’elicottero dell’Anticendio e lo Skycrane dei carabinieri. La provinciale transitabile in fasce giornaliere: fra le 6.30 e le 7.30, le 12.30 e le 13.30, e le 18.30 e le 19.30

Tre finestre di apertura al giorno della Provinciale numero 7 della Valgerola, fra le 6.30 e le 7.30, le 12.30 e le 13.30, e le 18.30 e le 19.30: sono il massimo che si può fare, da qui a venerdì, per liberare dall’isolamento totale la parte alta della Valgerola.

Quella rimasta tagliata fuori dall’incendio divampato nel pomeriggio di sabato sopra Valcornale di Pedesina, e che ha ripreso vigore ancora ieri pomeriggio.

Tant’è che intorno alle 15.30, sono dovuti intervenire di nuovo l’elicottero dell’Antincendio boschivo regionale, che pesca acqua dalle vasche posizionate a Bema, a Rasura, e dal Bitto, lo Skycrane, Erickson S-64, in dotazione ai Carabinieri forestali, che ha effettuato otto giri sul rogo, pescando l’acqua dall’invaso di Ardenno e riversandone ben 60mila litri sul luogo dove era ripreso a bruciare.

Acqua benefica e indispensabile a sedare l’incendio, ovvio, ma, allo stesso tempo, dannosa rispetto alla stabilità del versante.

Le grosse difficoltà

«Qui il problema è duplice - afferma Diego Rava, sindaco di Rasura, che, insieme a Fabio Ruffoni, sindaco di Pedesina e responsabile dell’antincendio boschivo della Valgerola, e a R osalba Acquistapace, sindaco di Gerola Alta, è quanto mai sul pezzo in queste giornate durissime -, dobbiamo fronteggiare un incendio che appena sembra sedato riprende e tenere conto di quanto fuoco e acqua, insieme, destabilizzano l’area interessata dal rogo che insiste su una paleofrana. Quindi è già instabile a prescindere.

Di cui tutta la cautela anche rispetto alla gestione della viabilità, perché se è vero che non sono più scesi sassi di dimensioni consistenti, dopo gli episodi verificatisi sabato, è anche vero che non possiamo rischiare. L’incolumità delle persone va garantita».

Ecco perché, la Provinciale numero 7, aperta ieri fra le 7 e le 8 per far scendere i residenti a Pedesina, 36, e a Gerola Alta, un centinaio a lavorare, e riaperta ieri sera, intorno alle 19.30 fino alle 20.30, con tutte le cautele del caso dato che l’elicottero della Regione era ancora attivo, è rimasta chiusa per tutta la notte e lo sarà per alcuni giorni, salve le finestre definite.

«Che potranno essere effettuate, però - precisa Davide Menegola, presidente della Provincia -, solo con il benestare del nostro geologo F abrizio Bigiolli, che, ogni volta, prima dell’apertura della finestra, effettuerà un sopralluogo sull’area interessata dall’incendio per verificare che non vi sia materiale pericolante.

Quindi, massima attenzione, anche perché c’è un incendio ancora non dichiarato spento. E fintanto che l’incendio è attivo non possono partire gli interventi di bonifica in somma urgenza che abbiamo già individuato, in termini di disgaggio, posa di reti paramassi e realizzazione di manufatti di contenimento in cemento. Lavori che partiranno appena possibile e che permetteranno di riaprire la strada con più tranquillità, con posa di impianto semaforico e il senso unico alternato. Per avviare, poi, i lavori più imponenti di protezione di tutto il versante».

Vertice in Prefettura

Questa la road map decisa nella riunione di ieri pomeriggio, in Prefettura, presieduta da Michele Giacomino, prefetto vicario, e da Guglielmo Borracci, capo di Gabinetto, chiesta dalla Provincia e cui hanno preso parte il presidente Menegola, Maurizio Papini, suo assessore, i tre sindaci della Valgerola, il geologo della Provincia Fabrizio Bigiolli, i referenti della viabilità, Antonio Rodondi, e della protezione civile, Antonio D’Ambrosio, il tecnico della Comunità Montana di Morbegno, Maria Grazia De Giorgio, e i vertici delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco.

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