Val Gerola: alberghi e ristoranti rimasti senza clienti

Le reazioni Una tegola per gli esercenti in alta Val Gerola «Chi doveva venire per il weekend è stato bloccato». «Nessuno può farci nulla, chiaro, ma non ci voleva»

Non se la aspettavano una simile tegola sul capo, i residenti e gli operatori turistici di Pedesina e di Gerola Alta.

Questa bellissima parte alta della Valgerola, zeppa di seconde case e di baite, e meta di tanti escursionisti che avevano prenotato in albergo per Pasqua e Pasquetta, è rimasta tagliata fuori dal resto del mondo proprio durante le festività. Una botta tremenda per il comparto turistico anche se, albergatori e ristoratori, per prima cosa, apprezzano il fatto che sia stata garantita l’incolumità delle persone.

«Il danno lo abbiamo avuto, è innegabile, perché chi doveva salire sabato e domenica è stato rimandato indietro all’altezza di Pedesina - dice Stefano Bagattini, titolare dal 1991 dell’albergo Pineta di Fenile di Gerola Alta -. Tanto che oggi (ieri, nda), io non ho nessuno in albergo. Così come è saltato il pranzo di Pasqua. Però, cos’altro si poteva fare di fronte ad una situazione simile? Chi aveva la responsabilità di far passare le persone non se l’è sentita, comprensibilmente, di farle transitare data la situazione di pericolo, per cui, si può parlare di danni da forza maggiore. Certo, un grosso disagio per tutti qui a Gerola Alta, considerato il gran numero di persone presenti in baita e che ora non sanno come fare a tornare a casa. Pazienza, è andata così. Una stagione senza, o quasi, neve e con anche la Pasqua off limits. Non resta che guardare avanti».

Sulla medesima lunghezza d’onda anche Gianpiero Zugnoni, gerente dell’hotel ristorante Pizzo Tre Signori, di Gerola Alta: ieri mattina, era vestito da cuoco, senza sapere per chi cucinare.

«Penso che farò da mangiare per noi della struttura, e per i pochissimi clienti che ancora ho in albergo questa mattina, due persone in tutto - sottolinea -, perché le altre due che avevo sono scese ieri, temendo di restare isolate qui.

Tutti gli altri o hanno disdetto le prenotazioni, vista la mal parata o, arrivate domenica mattina, all’altezza del rogo, sulla Provinciale, l’hanno trovata presidiata e interdetta al traffico.

Non era stata ancora emessa l’ordinanza vera e propria di chiusura, per cui è stato detto loro che al limite, se proprio volevano passare, potevano farlo a loro rischio e pericolo, ma i più, con anche bimbi a bordo, non se la sono sentita di rischiare e hanno fatto dietrofront. Diciamo che se ieri (domenica, nda), ho perso il 20% dell’introito, oggi (ieri, per chi legge, nda), perdo il 100%. Non c’è nessuno. Mai vista una Pasquetta così. Avevo già più di 30 prenotati a pranzo e altri, sicuramente, ne sarebbero arrivati».

Un grosso peccato per queste realtà ricettive, che vivono di questi picchi stagionali.

«Lavoriamo incessantemente, durante l’anno, per essere pronti per l’accoglienza dei nostri clienti in queste giornate - dice Zugnoni -, per manutenere le nostre strutture, per essere sempre più attrattivi e, poi, sul più bello, capitano queste cose... É un grosso dispiacere, però l’importante, è che si sia garantita la sicurezza delle persone residenti a Pedesina e in transito verso l’alta Valgerola. E che non ci siano state ripercussioni da questo punto di vista. La conta dei danni la faremo e speriamo che qualcuno ci supporti».

Nessuno, quindi, da Gerola e da Pedesina ha potuto scendere a valle, fra domenica sera e il tardo pomeriggio di ieri, e nemmeno salire. Sospeso il servizio di trasporto pubblico locale dell’Stps, che fa ora capolinea a Rasura, e ogni altro passaggio che non avesse carattere di emergenza sanitaria. Le ambulanze, come noto, possono passare col beneplacito degli addetti al presidio. Solo intorno alle 17.15, fino alle 18.45 si è aperta una finestra di transito all’altezza dei chilometri 8+800 e 10+500 della Provinciale numero 7, fra i Comuni di Rasura e di Pedesina. Poi è stata richiusa e presidiata tutta la notte. Alle 6.30 di oggi, summit degli operatori, sindaco di Pedesina in primis, per capire se è possibile riaprire un’altra finestra alle 7 a beneficio dei lavoratori.

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