Urtata dal treno
Lina si è spenta
dopo dieci giorni

Morbegno La donna, 64 anni, era al Papa Giovanni Ieri si è arresa alle conseguenze dei traumi subiti

Ha lottato per dieci giorni, ma le gravissime lesioni riportate, quando il treno l’ha urtata, non le hanno lasciato scampo. È spirata ieri pomeriggio nel letto di ospedale del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dov’era ricoverata dal 24 gennaio scorso, Lina Pezzini, 64enne residente a Morbegno. Non ce l’ha fatta la donna, che quel lunedì, nel primo pomeriggio, aveva riportato lesioni gravissime, un trauma cranico e lesioni al torace e all’addome, da subito era stata ricoverata in prognosi riservata e le sue condizioni erano apparse molto gravi.

L’incidente

Poi, ieri, il tragico epilogo. L’allarme era scattato alle 13,30 di lunedì 24 gennaio, lanciato proprio dal macchinista del convoglio che ha urtato la donna. La morbegnese stava attraversando i binari nonostante le sbarre fossero abbassate e l’allarme sonoro in funzione, una pratica piuttosto comune in quella zona: i residenti, infatti, viste le lunghe attese, spesso passano anche se sta per arrivare il treno poiché la visibilità è piuttosto buona e solitamente si riesce a portarsi al di là della ferrovia prima che il convoglio segnalato sopraggiunga. Ma non è stato così per la 64enne, che pare avesse problemi di salute e probabilmente non ha sentito il treno arrivare, e non ha sentito nemmeno il clacson suonato dal macchinista, che si era accorto della presenza di un passante sulla sua traiettoria e ha cercato di avvisare. Il treno non l’ha investita, ma è stata comunque urtata dal convoglio e scaraventata a terra. Un urto tremendo: la donna ha riportato un trauma cranico commotivo, un trauma toracico e al bacino. Sul posto erano presto intervenuti i sanitari del 118 con l’elicottero decollato dalla base di Caiolo, un’automedica e due ambulanze, tutti usciti in codice giallo, indice di media gravità. Una volta sul posto, però, i soccorritori hanno potuto appurare che le condizioni di Lina Pezzini fossero molto serie, la donna quindi è stata elitrasportata d’urgenza in codice rosso, indice di massima gravità, all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove è rimasta ricoverata in prognosi riservata per oltre dieci giorni.

Serve il nulla osta

Ieri, poi, la tragica notizia: la donna non ce l’ha fatta, troppo gravi le lesioni riportate. Non è ancora stata fissata la data per i funerali della 64enne, che viveva con il marito poco lontano dalla zona del tragico incidente. Si attende in queste ore il nulla osta alla sepoltura da parte della Procura di Sondrio, che dopo l’incidente ha aperto un fascicolo per indagare sulle cause e la dinamica dell’accaduto.

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