Tartano, l’uomo finito in ospedale
«Picchiato e accusato ingiustamente»

Parla la vittima del pestaggio di martedì sera. «Mi hanno aspettato sotto casa e mi hanno massacrato. Un anno fa ho denunciato, ora vogliono farmela pagare»

«Mi hanno teso un agguato e massacrato di botte, mi accusano di aver fatto cose che non ho fatto, incendi e vandalismi di cui non so assolutamente nulla. Mi sento come l’Enzo Tortora della Valtartano».

Dopo quello che è successo martedì sera a Campo, frazione di Tartano, un episodio di violenza su cui i carabinieri stanno ancora indagando, ora a voler parlare è il 56enne originario di Messina da diversi anni residente nella frazione orobica, in via Spini, poco lontano da dove è stato soccorso dai sanitari del 118 attorno alle 22.30 di martedì.

E se i quattro uomini che sono stati trovati accanto a lui al momento dei soccorsi sostengono di essersi difesi dopo che l’altro aveva sferrato un pugno ad uno di loro e aveva tentato di lanciarlo da un muretto alto sette metri, la versione del 56enne è decisamente diversa. «Stavo tornando a casa, avevo appena parcheggiato l’auto e ho visto loro quattro, due erano appoggiati alla ringhiera, facevano finta di fumare - racconta l’uomo -. Senza un motivo si sono avvicinati e hanno iniziato a picchiarmi, mi hanno massacrato di botte. Hanno anche preso a calci il mio cane, un cucciolo di pastore maremmano di 5 mesi, si è nascosto sotto la mia auto, ero più preoccupato per lui che per me».

L’episodio di violenza di martedì sera è collegato in qualche modo agli episodi di vandalismi denunciati dai residenti, che accusano lui di essere l’autore di incendi e danneggiamenti ad auto e abitazioni, tra cui anche il rogo di un furgone e due auto avvenuto solo un mese fa.

«Dal 2006 sono stato bollato come vandalo dopo che l’auto di un villeggiante è andata a fuoco, ma non ho mai fatto nulla di quello di cui mi accusano».

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