Spaccio nei boschi
Il padrone di casa
è stato scarcerato

Buglio in Monte L’uomo, 31 anni ha spiegato la sua estraneità al traffico di droga

«Non ho niente a che fare con lo spaccio. Ho fatto lo sbaglio di offrire a quei ragazzi un posto per dormire, avevano perso il treno, e loro poi hanno letteralmente occupato casa mia. Mi obbligavano anche a guidare l’auto per portarli nei boschi a vendere la droga». Si è difeso così il 31enne di Buglio in Monte, finito in manette venerdì mattina nell’ambito di un’operazione anti-droga dei carabinieri. Una versione a cui sembra che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sondrio, Fabio Giorgi, abbia dato credito, visto che, dopo l’interrogatorio di convalida dell’arresto, lo ha rimesso in libertà.

Quattro restano in carcere

Discorso diverso per i quattro giovani marocchini arrestati con lui e che restano in carcere a Sondrio. Marginale, infine, sembra essere la posizione di una ragazza di Cosio Valtellino, 18 anni compiuti da poco e, probabilmente rimasta coinvolta nella vicenda a causa di un flirt con il 24enne a capo dell’organizzazione. Ora è agli arresti domiciliari, con il permesso del giudice di recarsi a scuola ogni mattina, ma l’avvocato che la difende, Gabriele Redaelli, si dice convinto di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati.

L’operazione dei carabinieri del Nor - Sezione operativa e Radiomobile della Compagnia di Sondrio, portata avanti con i militari delle Stazioni Sondrio, Ardenno e Berbenno di Valtellina, è scattata a seguito di numerose segnalazioni pervenute dai residenti che, specie nell’arco serale, avevano notato un notevole afflusso di persone, per lo più tossicodipendenti, nella zona boschiva di Buglio in Monte. È iniziata un’attività di controllo e gli inquirenti sono riusciti a riscontrare in quell’area una avviata attività di spaccio. I prolungati appostamenti e pedinamento hanno permesso di individuare l’abitazione in cui gli spacciatori si ritiravano per la notte, la casa del 31enne appunto, in cui i militari della Benemerita hanno sorpreso all’interno dell’abitazione tutti e sei gli arrestati. Dalla perquisizione personale e domiciliare sono stati trovati complessivamente 130 grammi di cocaina, 238 di hashish, 50 grammi di marijuana e 20 di eroina, oltre alla somma contante di oltre 3.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento.

La versione

«Una sera li ho incontrati in paese, dicevano di aver perso il treno per Milano, gli ho detto che potevano fermarsi da me per la notte - ha raccontato al giudice il valtellinese, difeso dall’avvocato Alice Piccapietra -. Non se ne sono più andati, mi spaventavano e minacciavano, tanto da costringermi anche ad accompagnarli in auto. Ma io non ho niente a che fare con lo spaccio, non mi hanno mai dato nemmeno un euro e nemmeno dosi di droga, non ne faccio uso».

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