Scialpinista grave
Ferito sul Bernina

Lanzada L’uomo è scivolato lungo la “paretina” mentre scendeva con una compagna al rifugio Marco e Rosa

Avevano prenotato per il pranzo al rifugio Marco e Rosa, a quota 3.609 metri, sul massiccio del Bernina, all’altezza della Forcola di Cresta Guzza, ma, di fatto, alla capanna i due escursionisti non sono mai arrivati.

Ad imprimere una svolta inaspettata e negativa alla loro giornata, è stato un brutto incidente occorso ad uno di loro, un uomo di cui non sono state rese note le generalità che, dopo aver raggiunto la cima, ha preso a scendere con gli sci lungo la parete Est del Bernina. Lo seguiva la compagna di avventura, una scialpinista di cui pure non ci è nota la provenienza, la quale ha assistito a quella che avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia.

Il luogo

L’uomo è infatti scivolato per diversi metri lungo la “paretina”, circa 300 metri di lunghezza che nella giornata di ieri si presentava insidiosa per via della presenza di neve mista a ghiaccio. Lo scialpinista deve aver avuto la sfortuna di poggiare con lo sci proprio su uno di questi lastroni: è scivolato per diversi metri, fermandosi male e in modo tale da procurarsi un serio politrauma che ha interessato una gamba e il bacino.

Provvidenziale il tempestivo sos lanciato dalla compagna di avventura, che si trovava poco sopra il luogo dello scivolamento.

«L’allarme è scattato intorno alle 13.40 - afferma Bianco Lenatti, storico gerente il “Marco e Rosa” e guida alpina - ma sulle prime i soccorritori non riuscivano ad individuare il luogo dell’incidente, anche perché si pensava che i due scialpinisti stessero raggiungendo la capanna dal tragitto normale, passando per la Cresta Guzza. Invece loro, per accorciare i tempi, evidentemente hanno scelto di passare per la Est. Io stesso li avevo notati salire al mattino per la direttissima e per prima cosa li abbiamo cercati lì».

Invece non li trovavano. Nè rispondevano al numero di cellulare che Lenatti aveva, dal momento che con quello avevano prenotato il pranzo. A quel punto si è deciso di passare a setacciare la zona di confine, verso la parete Est.

L’avvistamento è avvenuto intorno alle 15.20 da parte dell’elisoccorso levatosi in volo da Caiolo, e da lì sono scattate le operazioni di recupero in parete. Dopodiché, appurate le condizioni critiche dell’infortunato, ne è stato disposto il trasferimento in eliambulanza e in codice rosso agli Spedali Civili di Brescia.

La scialpinista, spaventata ma illesa, è stata soccorsa dai tecnici del soccorso alpino della Valmalenco e della Guardia di finanza, e trasferita prima alla Marinelli, e poi riportata a valle a Sondrio.

Altre mobilitazioni

Ma non è stato questo l’unico intervento effettuato fra Pasqua e Pasquetta in provincia di Sondrio. Poco prima, alle 13.10, è scattato l’allarme a Biolo di Ardenno, per un escursionista di 20 anni, punto da un insetto capace di procurargli una reazione allergica. Raggiunto tuttavia dal personale sanitario di Areu, è stato subito preso in carico, tant’è che i tecnici del soccorso alpino attivatisi da Morbegno, hanno fatto quasi subito dietrofront.

Subito recuperato e tratto in salvo, infine, domenica, alle 18.30, dall’elisoccorso di Sondrio, un 18enne di Milano incrodatosi al lago dell’Acqua Fraggia, a Piuro. Invece, di rientrare dal sentiero usuale, aveva preso verso sinistra, finendo per non riuscire più ad andare né avanti né indietro.

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