Primo consiglio provinciale da presidente. Menegola: «C’è tanto da fare»

L’insediamento La fascia azzurra ieri in Provincia,molti i dossier aperti per il nuovo presidente. «Dopo i primi incontri un cassetto pieno di appunti»

La fascia azzurra della Provincia, la mano alzata e la voce stentorea che scandisce la formula «giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana».

E’ iniziata ieri con il primo consiglio nella sala degli encausti di palazzo Muzio l’avventura amministrativa di Davide Menegola, il sindaco di Talamona, nuovo presidente uscito eletto dalle urne del 29 gennaio. Sorridente e tranquillo a dispetto delle polemiche, di cui non ha fatto menzione, seguite alle urne di domenica cui ha partecipato soltanto il 40% dei grandi elettori.

«Voglio ringraziare chi si è preso la briga di venire a votare - ha esordito Menegola -. Complessivamente 63 amministrazioni su 77 con 57 sindaci e 6 vice sindaci. Tra questi quattro presidenti di Comunità montana. Quindi direi che, al di là dell’esito elettorale modesto, c’è stata una buona rappresentatività del territorio. Io sono stato candidato e ho accettato in rappresentanza di tutta la Valle. Non posso quindi che essere soddisfatto di questa presenza dei colleghi sindaci».

«Ho un cassetto pieno di fogli di appunti frutto dell’incontro con i vari dirigenti, funzionari e tecnici dei settori - racconta Menegola e anche con i consiglieri provinciali. Sto cercando di capire esattamente cosa c’è sul tavolo. Molte cose me le aveva spiegate il presidente Moretti, ma c’è tanto da conoscere e da fare».

I dossier aperti sono di quelli delicati. E’ lo stesso Menegola ad ammetterlo citando le priorità: «Ci sono le Olimpiadi che sono un evento strategico importantissimo per tutta la provincia, abbiamo il Piano territoriale di coordinamento (Ptcp), abbiamo la questione degli inerti riciclati che devono essere rimessi in circolo per evitare che si trasformino in discariche a cielo aperto, c’è la questione delle concessioni delle acque all’Ups e anche il piano faunistico venatorio - elenca i temi -. Avrò certamente dimenticato qualcosa, ma sto prendendo appunti e cercherò di adempiere a tutto quello di cui mi sto occupando con gli uffici».

Menegola ha eliminato il voto elettronico e reintrodotta l’alzata di mano per le delibere di consiglio. In undici intorno ad un tavolo è anche meno impersonale.Non si può lasciarlo andare senza chiarire il punto per il quale la sua candidatura è stata osteggiata da Fratelli d’Italia e Forza Italia, ovvero la supposta appartenenza al centrosinistra. E’ vero? «Io sono un democristiano, della tradizione popolare cattolica del secolo scorso. Ce ne sono tanti con le stesse idee che hanno preso la tessera di questo o quel partito. Io ancora non ho trovato casa» conclude sorridendo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA