Morti sul lavoro
Cinque in due anni
Ricordati a Colda

Memoria Simone Valli, 18 anni, la vittima più giovane Domenica la cerimonia nel convento dei frati cappuccini
Anmil, Cgil, Cisl e Uil in occasione del Primo Maggio

Il cappello da alpino di Simone Valli posto sotto l’altare per ricordare lui, la più giovane vittima del lavoro degli ultimi anni in provincia di Sondrio, e gli altri caduti.

Il Primo Maggio si è celebrata la festa dei lavoratori e, come ogni anno, Cgil, Cisl e Uil, insieme ad Anmil, hanno organizzato due momenti significativi a Colda, nel convento dei frati cappuccini. Prima la messa, durante la quale è stato esposto e, purtroppo, aggiornato il “Libro della memoria” con i nomi dei caduti a causa degli infortuni e delle malattie professionali negli anni 2019, 2020 e 2021; poi, la tavola rotonda sul tema della salute e della sicurezza con i rappresentanti dei lavoratori nella sala del convento.

Le nuove vittime

Cinque i nomi nuovi inseriti nel “Libro della memoria”, due vittime nel 2021, tre l’anno prima.

Simone Valli aveva solo 18 anni quando, l’8 agosto dell’anno scorso, ha perso la vita precipitando in un canalone mentre lavorava, era un giovanissimo guardiacaccia dell’azienda faunistica venatoria Val Bondone - Val Malgina, nel territorio comunale di Teglio, dove il ragazzo viveva con la famiglia. Pochi mesi prima, il 22 giugno, a perdere la vita sul lavoro era stato Sergio Ceciliani, autotrasportatore di Delebio, morto in un tragico incidente sull’autostrada A1, nel tratto tra Piacenza e Fiorenzuola.

Nel 2020 altre tre vittime. Il 4 febbraio ha perso la vita Qasim Nowaz, aveva solo 21 anni. Poi Fabio Fancoli, apprezzato direttore del Patronato Epaca Coldiretti, ucciso il 18 marzo dal Covid. Infine, il 5 dicembre del 2020, è morto in un incidente stradale avvenuto sulla statale 36 Gian Luca Mariana, 56enne di Cosio Valtellino, un infortunio sul lavoro in itinere.

I numeri

Oltre che ricordare le vittime del lavoro in provincia di Sondrio, l’iniziativa promossa il primo maggio è stata anche l’occasione per analizzare il fenomeno attraverso i numeri.

A confronto i dati relativi ai mesi di gennaio e febbraio del 2021 e del 2022: 315 gli infortuni sul lavoro denunciati nei primi mesi dell’anno scorso, 345 quest’anno a gennaio e febbraio, con un aumento del 9,5%. Si tratta dell’incremento più basso in Lombardia, dove solo a Como si è registrata una diminuzione (pari al 7,8%). Tornando agli infortuni in Valtellina e Valchiavenna, nello stesso periodo, si è verificato un incidente mortale sia nel 2021 che nel 2022.

Malattie in aumento

Sul fronte delle malattie professionali, l’aumento è stato elevato: 3 quelle denunciate i primi due mesi del 2021, 14 nello stesso periodo del 2022, con un incremento di oltre il 366%, il più alto in tutta la Lombardia. A livello regionale la maggior parte delle province registra un calo, e dove invece, si verifica un aumento (oltre a Sondrio Bergamo, Brescia, Como e Lecco) è decisamente più contenuto, dal 10,7% di Bergamo all’80% di Lecco. Infine, sono 16 le persone morte a seguito di malattie professionali sul territorio nel 2019, 2020 e 2021.

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