Morbegno in lutto per Roberto Paruscio. L’architetto consigliere

Il ricordo Il professionista è morto ieri all’età di 69 anni. Innamorato della sua città ha firmato opere importanti come l’auditorium

Morbegno saluta l’architetto innamorato del suo «paesello». Si è spento ieri mattina dopo una malattia che lo ha consumato dall’estate scorsa, Roberto Paruscio , 69 anni noto architetto e amministratore comunale. I funerali si terranno lunedì alle 10 nella chiesa di San Giovanni dove si potrà dargli un ultimo saluto, accanto alla moglie Marina e ai figli Marta e Fabio.

Conosciuto nella sua professione, ma anche come docente e per il suo ruolo in Comune. Fu nell’amministrazione di Ambrogio Salvadori dal 1990 al 1994 e in questo mandato era seduto nei banchi di minoranza con il gruppo di Andrea Ruggeri . Ma i morbegnesi lo conoscevano e riconoscevano per quegli occhiali tondi, il sorriso ironico, lo stile impeccabile e al tempo stesso eccentrico del suo abbigliamento, a cui non rinunciava nemmeno in sella al suo fedele motorino Ciao, dal quale scendeva per scambiare volentieri due parole su Morbegno, che con affetto chiamava il suo «paesello», che amava quanto l’alta montagna, dove aveva la sua «tana».

La sua firma da architetto è su un’ala della casa di riposo di Morbegno e soprattutto sull’auditorium cittadino, ricavato dall’ex chiesa di Sant’Antonio. Ieri, il cordoglio nella cittadina del Bitto si è subito diffuso. A partire dalla nota ufficiale dell’amministrazione comunale: «Il sindaco, la giunta, il consiglio comunale e l’amministrazione comunale tutta si stringono attorno alla famiglia e agli amici del consigliere Roberto Paruscio, scomparso nella giornata di oggi». Anche la minoranza di Andrea Ruggeri si è espressa con una nota: «Ci lascia una persona che ha dedicato tutto alla sua Morbegno. O, come diceva, al “suo paesello”. Professionista stimato, professore amato, fotografo curioso, impegnato nella politica locale da sempre. Diede il suo contributo anche durante il mio mandato da sindaco, come membro della commissione del paesaggio. Le parole non possono riempire il vuoto che lascia in me e nel gruppo consigliare. Mi stringo alla sua famiglia con tutto il cuore».

Parole anche dagli architetti rappresentati in provincia da Gianmatteo Romegialli , «L’Ordine degli Architetti è vicino alla famiglia di Roberto, stimato collega che aveva a cuore la sua città nella quale ha operato con tanta passione per anni». Lo ricorda con affetto un amico, Claudio D’Agata , ex assessore comunale.

«Per me è stata una figura di riferimento fondamentale, perché era una persona capace di ascoltare, disponibile che amava veramente Morbegno e la sua tana a Gerola. Era capace di rendere magica qualsiasi cosa. Non abbiamo fatto in tempo a scrivere la storia dei 51 bar di Morbegno dove ogni mattina prendevamo insieme il caffè. Mi dispiace perché se n’è andata una persona buona».

Anche il sindaco Alberto Gavazzi , anch’egli architetto, lo ricorda personalmente, «Ci siamo conosciuti innanzitutto professionalmente: ero neolaureato e con il suo studio nella seconda metà degli Ottanta vincemmo il concorso per la casa di riposo. L’ultima volta, era già malato, abbiamo avuto ancora uno scambio professionale, gli avevo inviato il pdf del progetto di via Damiani e mi ha telefonato per complimentarsi con i progettisti. Eravamo su fronti diversi, ma ci stimavamo, lo prova il fatto che quando ero assessore affidammo a lui la parte architettonica dell’auditorium».

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