«Mio fratello aiutava tutti
Sono certa, ha già perdonato»

Le poche parole della sorella Caterina a Regoledo di Cosio

Per ricordare don Roberto, la sorella Caterina usa le parole di un’amica d’infanzia: «Il pensiero di Roberto non era sapere chi avesse davanti,ma di cosa avesse bisogno. Sono certa che lui ha già perdonato chi lo ha colpito. Ecco, mio fratello era proprio così».

Non vuole aggiungere altro, Caterina Malgesini.Papà Bruno, mamma Ida e i fratelli Mario ed Enrico hanno scelto di affrontare con dignità e nel più rigoroso silenzio la tragedia della scomparsa di don Roberto. I fratelli ieri mattina sono andati a Como. Hanno voluto vedere il punto in cui è stato ucciso e poi, stretti al parroco Gianluigi Bollini e al rettore di Sant’Abbondio don Andrea Messaggi, hanno recitato una preghiera senza poter evitare le lacrime.

Anche se don Roberto ha vissuto il suo percorso di fede lontano dalla Bassa Valle, in questi anni ha mantenuto un legame profondo e costante con Regoledo, dove ancora risiedono i genitori e lavorano i fratelli. Tornava periodicamente per le ricorrenze e nella parrocchia di Sant’Ambrogio a Regoledo ha celebrato pochi anni fa il suo anniversario di sacerdozio. Non solo come sindaco, ma anche come amico, lo ricorda Alan Vaninetti: «Sono emotivamente colpito da questa grave perdita perché mi segna personalmente. Con don Roberto ho condiviso una parte importante del cammino ai tempi del seminario. Da allora in poi il nostro legame, pur su strade differenti, è proseguito. Era una persona riservata, a tratti anche schiva ma da sempre profondamente votata al prossimo. Negli “ultimi”, nelle persone in difficoltà, lui vedeva il Signore e gli andava incontro con una forza e una fiducia totali».

Nella parrocchia di Sant’Ambrogio dove è cresciuto lo conoscono in tanti, anche per l’impegno di tutta la famiglia nelle iniziative di carità e nell’associazionismo, dagli scout alla Caritas. «Nel rispetto della sua indole riservatissima e schiva – aggiunge Vaninetti – credo che questo sia il tempo di tacere e di vivere questa perdita enorme senza fare speculazione, polemica né alcuna considerazione che vada oltre il cordoglio e il ricordo. A nome dell’amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza di Cosio Valtellino, esprimo la vicinanza alla famiglia per la perdita di don Roberto e invito alla riflessione. Resto convinto che per lui questo tragico epilogo possa essere il compimento pieno della sua vocazione. Don Roberto vedeva soltanto il bene e ha perso la vita dedicandosi al prossimo, dimostrando nei fatti di essere quello che papa Francesco definisce un martire della carità».

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