«Mi scuso per ciò che è successo al bar
Non capisco perché lo hanno chiuso»

Morbegno Brian Zheng, titolare de “Il Giusto panino” di cui la questura ha sospeso la licenza

«Mi scuso per quello che è successo ultimamente nel mio bar, ma io sono solo un barista, non posso controllare tutti gli avventori o non far entrare qualcuno senza motivo».

A parlare è Brian Zheng, titolare del bar “Il giusto panino” in piazza Mattei a Morbegno, teatro sabato scorso di un episodio, dopo il quale il questore di Sondrio, Angelo Giuseppe Re, ha disposto la chiusura per 15 giorni del locale per motivi di sicurezza e ordine pubblico.

Vittime di aggressione

I due titolari, Zheng e la sua compagna, sono stati aggrediti da un 24enne che ha lanciato una sedia addosso a lui e poi spinto violentemente anche lei. Poi, qualche giorno dopo, la notifica del provvedimento di sospensione della licenza di esercizio pubblico per un periodo di 15 giorni ex art. 100 del Tulps nei confronti del locale in piazza Mattei. Il motivo non è ovviamente l’episodio di una settimana fa, che ha visto i titolari del bar nel mero ruolo di vittime di un’aggressione, ma quello che è emerso dai numerosi controlli effettuati dai carabinieri della locale Stazione a seguito di episodi anche violenti.

«Il provvedimento si giustifica in ragione del verificarsi ne locale di molteplici episodi di degrado che hanno costituito turbativa per l’ordine, l’incolumità e la quiete pubblica determinando il contestuale intervento delle forze dell’ordine», hanno spiegato infatti dalla Questura cittadina.

La difesa

E ora il titolare del bar vuole dire la sua. «Inizio prima a scusarmi con tutti per i casi successi ultimamente nel mio bar - afferma Brian Zheng -. Con gli insegnamenti che mi sono stati dati ho sempre cercato di essere gentile con tutti e di trattare tutti clienti nello stesso modo, Certo, i ragazzi che fanno casino ci sono, e lo abbiamo visto, ma è già da un po’ che li ho cortesemente invitati a non frequentare il locale. Infatti, quello che è successo sabato scorso è iniziato prima all’esterno del locale, nella piazza, e poi all’interno del bar perché abbiamo chiamato I carabinieri.

In merito al provvedimento di chiusura, l’esercente fatica a darsi una spiegazione. «Non so cosa dire - afferma -. Sono solo un barista, non ho la possibilità di controllare la fedina penale degli avventori o cosa portano addosso. Secondo la legge gli esercizi pubblici non hanno diritto di non fare entrare qualcuno senza motivo, se non fa casino. Mi scuso ancora per la preoccupazione che ho causato, quando riapriremo farò in modo che non avvengano altri problemi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA