La riforma della Sanità
Prime “Case” il 22 aprile

Già aperta quella di Darfo, toccherà a Bormio e Livigno Nella stessa data la partenza dell’Ospedale di comunità a Morbegno

La prima Casa di Comunità inaugurata sul territorio dell’Ats della Montagna, il 18 marzo scorso, è stata quella di Darfo Boario Terme in Valcamonica, ma tempo un mese e anche la provincia di Sondrio potrà vedere i primi frutti della riforma della sanità lombarda e della medicina territoriale, approvata dal consiglio regionale.

In agenda c’è una data, quella del 22 aprile, che attende di essere confermata, ma è certo che nella seconda metà del mese prossimo avverrà la prima “messa a terra”, per dirla con Letizia Moratti, della riforma della medicina territoriale in provincia di Sondrio con il taglio del nastro delle prime due Case di Comunità: quella di Bormio, cosiddetta hub, di via Agoi, attuale sede del Presidio socio sanitario territoriale e di Livigno, cosiddetta spoke, di via Freita dove è collocata l’attuale Casa della sanità. E nello stesso giorno a Morbegno, presso il Pot, Presidio ospedaliero territoriale di via Morelli, verrà inaugurato il primo Ospedale di comunità della provincia di Sondrio.

Entrambe realtà, quelle dell’Alta e Bassa valle che da tempo in forte sofferenza rispetto all’erogazione dei servizi sanitari di base. Tenuto conto delle scoperture che ci sono a Livigno, Sondalo e Valdisotto per gli ambiti della medicina territoriale e della continuità assistenziale (ex guardia medica), e tenuto conto del disagio di tanti residenti in Bassa Valtellina da quando non possono più contare sui servizi ospedalieri.

Non è un caso se Regione Lombardia proprio su questi due territori ha voluto iniziare dando un segnale di particolare attenzione, una volontà di risposta, per quanto possibile, ai bisogni espressi. Fermo restando che si tratta delle location più pronte ad un varo non più procrastinabile.

Tant’è che gli stessi investimenti richiesti, sul totale stanziato da Regione Lombardia, sono contenuti: 40mila euro per la Casa di Comunità di Bormio, 300mila per quella di Livigno e 83mila euro per l’Ospedale di Comunità di Morbegno.

Le prime due sono punti di accesso territoriali a tutti i servizi per i cittadini: sanitari, socio sanitari, assistenziali, con la presenza di medici di medicina generale, specialisti, infermieri di comunità, consultorio, punto prelievi. I secondi sono ospedali da 20 fino a un massimo di 40 posti letto, riservati a persone che hanno superato la fase acuta della malattia, ma necessitano ancora di assistenza, che è per lo più infermieristica.

Ricordiamo che nel territorio di Asst Valtellina e Alto Lario sono cinque gli Ospedali di Comunità che verranno realizzati per un investimento complessivo di 14 milioni e 257.254 euro. La fetta più grande, quasi 5,6 milioni, andrà per la ristrutturazione degli spazi di via Pedrotti a Tirano, con attivazione prevista nel 2025. Altri 3,6 milioni verranno investiti sulla realtà di via Tre Pievi a Dongo, con attivazione prevista nel 2026 e, ancora, 3 milioni per l’ospedale di Sondrio al Moncucco, pure attivato nel 2026, mentre 2 milioni serviranno per l’Ospedale di comunità di Sondalo, nel VI padiglione del Morelli, da attivarsi entro il 2024.

Nove, invece, le Casa di Comunità previste, con un investimento complessivo di 9,3 milioni di euro. Dopo Bormio e Livigno è atteso il varo della realtà spoke di Berbenno in via Pradelli entro il 2022, per cui sono investiti 150mila euro, quindi entro il 2023 di Tirano, via Pedrotti (1,6 milioni), Chiavenna via Cereria, (1,5 milioni), e Chiesa in Valmalenco in piazzetta Roma.

Vanno invece al 2024 le Case di Sondrio in via Stelvio (2 milioni di euro) e di Morbegno in via Morelli (1,6 milioni): Va invece al 2026 Dongo, in via Tre Pievi, dove l’intervento sarà più massiccio per 2,4 milioni di euro.

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