In carcere per le liti con la vicina. Deve scontare due anni e tre mesi

Ardenno Condanna pesante per una donna di 54 anni, rumena come la vittima. Contestata una lunga serie di reati, dallo stalking alle lesioni, alla violazione di domicilio.

Quando un rapporto a dir poco difficile tra vicini di casa porta addirittura al carcere. Succede anche questo in provincia di Sondrio: nei giorni scorsi per una 54enne di origini romene ma da anni residente ad Ardenno, si sono aperte le porte del carcere Bassone di Como, dove dovrà scontare la pena che le è stata inflitta e che ora è diventata definitiva.

Una pena non da poco, complessivamente due anni e tre mesi di reclusione, perché non da poco erano anche le accuse nei suoi confronti.

Screzi diventati aggressioni

Un rapporto di vicinato a dir poco difficile, che si è trasformato in una serie di reati penali, dallo stalking alle lesioni personali, dalla calunnia alla violazione di domicilio.

I fatti risalgono a diversi anni fa, tra il 2014 e il 2015. Alla straniera sono stati contestati diversi episodi, minacce e aggressioni fisiche, ma non solo, ai danni di una vicina di casa, una connazionale che viveva al piano superiore dello stabile ad Ardenno in cui abitava la 54enne.

Una prima condanna a Sondrio è arrivata a giugno del 2016, un anno e quattro mesi di reclusione, ma non è stata l’unica.

In quel caso le erano contestati insulti, minacce, a volte anche aggressioni fisiche, tutti comportamenti che avevano reso la vita impossibile non solo alla donna presa di mira ma anche alla sua famiglia.

Stufa della situazione, la vittima, una connazionale dell’imputata, si era rivolta ai carabinieri, ed era scattata la denuncia. Il caso era poi finito all’attenzione del giudice Antonio De Rosa, che aveva deciso per la colpevolezza.

Pena aumentata

Ma la pena complessiva, diventata ora definitiva, è poi aumentata, fino ad arrivare a due anni e tre mesi e, quindi, è scatta la detenzione in carcere. Così, i carabinieri della Stazione di Ardenno hanno eseguito un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti nei confronti della donna, condannata in stato di libertà, emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio.

«Il provvedimento è scaturito a seguito delle condanne a complessivi due anni e tre mesi di reclusione per i reati di atti persecutori in concorso, lesioni personali, calunnia e violazione di domicilio - spiegano i carabinieri nella nota diffusa ieri mattina -. I fatti risalgono agli anni 2014 e 2015 quando, per questioni di vicinato, la donna ha tenuto una serie di comportamenti penalmente rilevanti nei confronti degli inquilini dell’appartamento soprastante a quello dove risiedeva con la propria famiglia». Insomma, una situazione andata ben oltre lo screzio tra vicini.

La donna è stata tradotta al carcere femminile di Como per l’esecuzione della pena.

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