Impennata di contagi,ripartono le quarte dosi

Covid Gallucci: «I parenti dei pazienti allettati non vogliono più aspettare Ma anche over 60 e 80. Per Tirano si può andare al Morelli solo al mercoledì»

«Prima erano restii, perché volevano aspettare settembre in attesa del vaccino anti Covid che dovrebbe coprire anche per le varianti Omicron, ma ora, le chiamate da parte dei famigliari delle persone allettate, piuttosto che degli over 80 e degli over 60 fragili, cominciano ad arrivare. Vogliono fare la quarta dose, ma non sanno come fare».

A dirlo è Antonino Gallucci, coordinatore del distretto della medicina generale di Tirano 1, e già responsabile del polo vaccinale di Villa di Tirano.

«Io, per esempio, non appena ho avuto le quarte dosi, mi sono recato al domicilio degli assistiti allettati per la somministrazione - dice Gallucci -, però, sul totale delle terze dosi inoculate, che erano 70, ne ho fatte solo 32. Tutti gli altri hanno preferito aspettare, perché il virus batteva la ritirata, ma, ora, di fronte a questa nuova ondata sono preoccupati e vorrebbero vaccinarsi. Dopodiché, alle domiciliari, ci pensano i medici di base, mentre gli altri devono prenotarsi sul portale regionale, ma le disponibilità non sono più quelle di prima».

Per quanto riguarda la zona di Tirano, Sondalo, e Bormio, il centro vaccinale situato al VI padiglione del Morelli è aperto solo il mercoledì pomeriggio, dalle 15 alle 19, e l’unico altro hub pubblico aperto in provincia, è il Policampus di Sondrio, anche qui per una seduta settimanale, il sabato, dalle 9 alle 14.

Poi, per la zona di Sondrio, è operativa anche la farmacia Gusmeroli di Montagna in Valtellina, per la zona di Morbegno sono operative solo le farmacie, Comunale di Civo, Farmacia di Dubino, e la “Cesare Mazzocchi”, di Morbegno (chiusa per ferie, però, per due settimane), mentre ancora meno possibilità ci sono in Valchiavenna dove i punti di riferimento sono solo due, la Farmacia Corti, di Novate Mezzola, già parecchio distante dall’alta Valchiavenna e dalla Valle Spluga, e la farmacia Pighetti, di Nuova Olonio.

Questo è lo schema confermato fino al 17 luglio, anche se, sulla carta, dovrebbe proseguire fino a fine agosto, tuttavia, da Asst Valtellina e Alto Lario precisano che «allo stato attuale ci sono ancora posti disponibili - dicono -, però, dal momento che le prenotazioni cominciano ad arrivare, in base al loro numero andremo a calibrare l’offerta».

Un primo aumento di attività si è visto già mercoledì, quando, le quarte dosi somministrate sono state 73, un numero significativo, per il periodo, per un totale di 4.114 dosi inoculate, pari al 2,31% della popolazione residente. Un dato basso, ma va anche detto che i dati sono bassi su tutto il territorio regionale, perché si va da un massimo del 2,54% su Pavia, a un minimo dell’1,74% di Bergamo, la zona più martoriata ad inizio pandemia.

La copertura

Sondrio è settima sulle 12 province, e si va dallo 0% di adesione di Valdisotto, Livigno, e Fusine, con la prima, a 17 quarte dosi su 3.595 residenti (590 non vaccinati compresi, però, anche i più piccoli), la seconda a 19 quarte dosi su 6.904 residenti (1.702 i non vaccinati), e la terza a sole due dosi su 552 residenti (67 non vaccinati), ai “picchi” di Tartano, all’8%, e di Bema, al 7%. Tartano, è fra le località più performanti di tutta la Lombardia, perché ha 15 vaccinati con secondo booster su soli 126 residenti, mentre Bema ha otto vaccinati su 117 residenti.

Ben 29 i Comuni che non vanno oltre l’1% di quarta dose somministrata, fra cui, alcuni, vedono anche un contagio diffuso, come Valdidentro, Valfurva, Traona, Samolaco e Gordona.

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