Il Primo intervento gestito dai privati. «La situazione è sempre più disperata»

Morbegno Il servizio all’ospedale passa a MedRight, come avviene già a Sondalo e Chiavenna. Il sindaco: «Un quadro drammatico per l’intera provincia, soprattutto per l’assenza di medici»

«Il Ppi (Punto di primo intervento) del nostro ospedale ai privati? È gravissimo. Molti a Sondalo si sono lamentati della stessa scelta e anziché non rinnovare il contratto ai privati lo scaricano a Morbegno? Non ne sapevamo nulla e siamo decisamente arrabbiati». Così il comitato popolare “Salviamo la nostra sanità” a proposito dell’affidamento dal mese prossimo del servizio di assistenza medica alla società MedRight srl di Milano per il Ppi di Morbegno.

La situazione

Servizio che la società milanese prestava già a Sondalo e a Chiavenna, e lo farà fino al 30 settembre 2023, come da contratto. Ma a Sondalo adesso il servizio sarà limitato alle ore notturne. I medici della MedRight, quindi, dal primo ottobre presteranno servizio a Sondalo solo dalle 20 alle 8 del mattino, e dalle 8 alle 20 in servizio torneranno i medici di Asst. Ma le otto ore diurne effettuate dalla MedRight a Sondalo a un anno a questa parte, verranno trasferite sul Ppi di Morbegno, che sarà presidiato dai medici esterni dalle 8 del mattino alle 20. Quindi, se da una parte si internalizza il servizio diurno a Sondalo, dall’altra lo si esternalizza a Morbegno.

«Da mesi i sondalini si lamentano che il servizio esterno non funziona e Asst anziché correggere il tiro cosa fa? Sposta il servizio pessimo a Morbegno? Abbiamo scritto anche al primo cittadino chiedendogli se possibile di contattare Asst e chiedere spiegazioni urgenti: possibile che il nostro ormai povero ospedale venga ancora ribassato nella sua qualità?» rimarcano dal comitato popolare.

Il primo cittadino

Preoccupazioni che il sindaco, Alberto Gavazzi, comprende. «Capisco le paure del comitato - afferma -, ci troviamo in una situazione di grande emergenza che dura da ormai troppo tempo e un piano per affrontarla seriamente non esiste, questo è il dramma: manca un piano strategico sia dal punto di vista dei contenuti, sia dal punto di vista economico».

Il sindaco prende atto di una situazione che definisce «drammatica per l’intera provincia soprattutto per l’assenza di medici. Così - rimarca - la sanità pubblica per funzionare deve esternalizzare i servizi, siamo arrivati a questo punto. La cosa importante, ovviamente, è che per Morbegno il servizio sia coperto da chi ha titolo per poterlo fare. Purtroppo però la situazione continua a essere sempre più disperata. È ora di fare uno sforzo serio, sia da Roma sia dalla Regione, affinché si affronti subito il tema dell’emergenza socio-sanitaria».

Agire subito

Gavazzi , in qualità di presidente dell’assemblea distrettuale di Morbegno, aveva chiesto la convocazione di un tavolo provinciale. «Si era parlato del 29 settembre, ma ora si aspetteranno gli assestamenti post elezioni» Il presidente (ormai ex) della conferenza dei sindaci, Marco Scaramellini, è infatti decaduto dall’organismo coordinato da Ats che, secondo le nuove disposizioni regionali, ha smesso di esistere per lasciare il passo a una nuova conferenza che coinciderà con l’ambito di Asst della montagna e dell’Alto Lario.

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