Gran caldo in vigna. Previsioni positive
per la vendemmia

I risultati dell’analisi della Fondazione Fojanini. Più precoce la colorazione dell’uva rispetto al passato. La qualità estetica e la professionalità dei viticoltori.

Si prospetta un’annata positiva con una quantità produttiva medio-alta, quella del 2015, per la viticoltura valtellinese. Finalmente una buona notizia per il comparto ortofrutticolo che sta godendo i “frutti” di questa stagione estiva. A fornire le prime valutazioni, che derivano da accurate analisi, è la fondazione di studi superiori Fojanini che evidenzia in particolar modo come la stagione, partita a rilento, sia letteralmente “scoppiata” con il caldo estivo.

Le analisi chimiche, che servono per valutare il trend di maturazione, vengono da anni effettuate su uve che provengono da vigneti guida monitorati e che permettono di avere un quadro sull’andamento della maturazione. Ebbene la colorazione dell’uva è, nelle aree più precoci, fra il 30 e il 50 per cento, mentre al di sopra della quota altimetrica di 500 metri sul livello del mare le percentuale diminuisce al 10 o 20 per cento.

«Dopo una ripresa vegetativa che ha registrato alcuni giorni di ritardo rispetto alla media storica, tanto da farla rientrare tra le stagioni medio-tardive – spiega Graziano Murada, direttore della fondazione Fojanini -, già da fine aprile abbiamo assistito a un veloce recupero della colorazione; il mese giugno ma soprattutto il caldo di luglio hanno contribuito ad accelerare ulteriormente il recupero che ci permette oggi di far rientrare l’annata 2015 tra quelle precoci. I primi dati reali, provenienti dalle analisi di laboratorio, non fanno che confermare quanto affermato. L’anticipo è calcolato in circa dieci giorni rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Siamo in linea con l’annata 2009 e con circa 5 giorni di ritardo rispetto ai precocissimi 1997, 2003 e 2007».

A inizio autunno, alle analisi qualitative su zuccheri e acidità, si affiancheranno le analisi relative alla maturità fenolica (colore, tannini) e sul contenuto di acidi organici che permetteranno di avere un quadro completo sulla qualità finale. La Fojanini tiene a precisare che la qualità estetica delle uve è elevata a dimostrazione della grande professionalità degli operatori viticoli valtellinesi, solo la grandine ha causato danni nelle aree tra Ardenno e inizio Castione.

Dando uno sguardo al territorio nazionale è Coldiretti a far sapere che da oltre un decennio non era mai iniziata così presto la vendemmia, che quest’anno si prevede con una produzione stimata in aumento di almeno il 5 per cento rispetto allo scorso anno, per un totale atteso di circa 44 milioni di ettolitri, con ottima qualità. Coldiretti, inoltre, sottolinea che il distacco del primo grappolo di uva da vino made in Italy del 2015 è avvenuto con quasi una settimana di anticipo rispetto allo scorso anno, in Franciacorta, dove si raccolgono le uve bianche destinate alla produzioni di spumanti che tradizionalmente sanciscono l’avvio delle vendemmia in Italia. «Le condizioni climatiche con il grande caldo hanno accelerato i processi – sottolinea la Coldiretti - e anticipato la raccolta che si classifica come la seconda più precoce dal dopoguerra, seconda solo a quella del 2003». Si prevede che la produzione sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita, il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica riconosciuti in Italia e il restante 30 a vini da tavola.n

© RIPRODUZIONE RISERVATA