Ecco il Museo di arte sacra. «Rappresenta il territorio»

Morbegno Presentato il progetto di Diocesi, Regione e Fondazione Baechi. «Sarà strettamente legato alla Collegiata ed esporrà il suo patrimonio»

Un museo “partecipato” e “allargato”, che vedrà il coinvolgimento della comunità.

Rete, relazioni, inclusività, cultura le parole chiave del progetto relativo al nascente Museo arte sacra Morbegno, presentato ieri mattina nella collegiata di San Giovanni Battista a Morbegno.

Un’iniziativa finanziata da Regione Lombardia e dalla Fondazione Isabel e Balz Baechi di Zurigo, che si è avvalsa del supporto della Diocesi di Como.

A seguire l’incontro con il sindaco di Morbegno, Alberto Gavazzi, il benefattore svizzero Balz Baechi, il vicesindaco della cittadina del Bitto, Maria Cristina Bertarelli, in questo caso nella veste di rappresentante della Provincia che ha patrocinato l’evento, e tanti cittadini che fanno parte di gruppi religiosi e culturali.

«Culto e cultura non vanno separati, ma devono dialogare – ha affermato don Andrea Straffi, direttore Ufficio Arte Sacra Diocesi di Como, uno dei relatori della giornata -. Questo deve essere un museo che deve creare relazione con gli enti, le istituzioni, la comunità e il territorio».

Come sarà

Le storiche dell’arte, nonché referenti del sistema museale della Diocesi di Como, Eugenia Bianchi e Giovanna Virgilio, hanno spiegato nel dettaglio il progetto museologico: «Si tratta di un’operazione estremamente complessa, che chiama in causa tanti elementi - ha spiegato Eugenia Bianchi -. Si tratta di una fusione di servizi. Nella fase in cui ci troviamo ora ci siamo concentrati prevalentemente su due elementi fondamentali: la selezione delle opere e stabilire quale sarà l’eventuale percorso espositivo all’interno del futuro museo. Quello di cui siamo sicuri è che sarà il museo della Collegiata. Raccoglierà opere che rappresenteranno il patrimonio artistico, storico e religioso della chiesa e che manifesteranno la storia secolare di questa Collegiata».

Il progetto

Si tratterà dunque di un museo d’arte sacra antica, che vuole creare una realtà viva e attrattiva.

«Per scegliere le opere ci si è avvalsi della storiografia notevole di lunga data che ha interessato e che tuttora interessa questo territorio. Voglio ricordare anche il fondamentale contributo di Giulio Perotti - ha sottolineato Giovanna Virgilio -. Abbiamo messo in campo un percorso di studio e di ricerche da cui sono scaturite sei tematiche che costituiscono l’ossatura del percorso espositivo».

Un’idea del museo che verrà e delle opere che si troveranno all’interno si può avere visitando la mostra documentaria “Prende forma un museo partecipato”, che si trova in una cappella della collegiata fino al 20 novembre.

L’architetto Ernesta Croce e l’ingegnere Ugo Gadola sono stati i progettisti degli spazi fisici del museo. Il corpo del museo occuperà l’area verso est compresa tra la chiesa, la facciata monumentale e il giardino dell’ex monastero della Presentazione, entrando in stretta relazione con il San Giovanni.

Al termine della presentazione del progetto ci sono stati numerosi interventi da parte del pubblico, tra cui quello del restauratore Aldo Broggi, degli architetti Francesco Lazzari e Alessandro Caligari, della bibliotecaria Anna Romegialli, e del docente del Liceo Nervi-Ferrari, Eugenio Salvino.

Il prossimo passaggio dell’iniziativa riguarderà la pubblicazione del volume dedicato al museo, che avverrà entro fine anno. Chi compilerà il questionario presente in chiesa sul museo avrà diritto gratuitamente al testo.

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