Dossier Olimpiadi: «Strade, solo il 25%
sarà finito in tempo»

Il rapporto Conclusioni choc dello studio dell’Aci «Per il 2026 completata la metà delle opere ferroviarie E mancano progetti su come raggiungere le sedi di gara»

Se tutto va bene per le Olimpiadi solo il 25% delle opere stradali e il 50% di quelle ferroviarie previste in provincia di Sondrio per il miglioramento della mobilità saranno conclusi. Cosa che se assommata «al ridottissimo trasferimento di quote dalla gomma al ferro, addirittura nulle per quanto riguarda le merci» non fanno che destare preoccupazione.

In particolare quelle di Andrea Mariani, presidente dell’Aci di Sondrio, l’ente pubblico ha studiato carte e progetti e poi redatto un dossier sullo stato di avanzamento delle infrastrutture di mobilità in vista dei Giochi.

Un documento che evidenzia criticità e carenze e si pone come strumento utile per la partecipazione attiva e consapevole ai dibattiti di confronto sull’argomento. I risultati non del tutto inaspettati, confermano le preoccupazioni che il territorio a più riprese ha già evidenziato. Il calcolo della quota di interventi per i quali c’è la certezza di completamento entro la scadenza del 2026 porta ad una cifra bassissima: soltanto un quarto dei lavori previsti sulla strada sarà completato; il 42% sarà in ritardo e il 33% andrà decisamente oltre il termine olimpico e questo pur avendo il 67% delle opere già completamento finanziato.

Tra il 25% dei cantieri che si suppone saranno completati ci sono quelli della tangenziale di Tirano e lo svincolo della Sassella a Sondrio, mentre si ipotizza un ritardo per la tangenziale sud di Sondrio (lo svincolo al Trippi) che non a caso compare nell’elenco delle opere sottoposte a commissariamento, e la tangenzialina di Bormio oltre agli allargamenti previsti sia sulla Statale 36 che sulla 39 dell’Aprica.

Va un po’ meglio sul fronte ferroviario dove tutti gli interventi previsti sono finanziati e dove l’analisi dell’Aci prevede che sia completata la metà delle opere. In particolare la visione ottimistica riguarda il potenziamento delle sedi di incrocio ad Ardenno, Berbenno, Lierna e Mandello del Lario, mentre in ritardo sarebbe la soppressione dei 16 passaggi a livello sulla 38 e cioè quelli di Forcola, Colorina, Montagna, Poggiridenti, Chiuro, Teglio e Villa di Tirano.

Complessivamente il 28% degli interventi di carattere strategico sovralocale considerati nelle fonti ufficiali di programmazione e pianificazione sarà ultimato, mentre il 43% sarà in ritardo. Il dossier evidenzia anche la mancanza di qualsiasi tipo di progetto per il miglioramento o la riorganizzazione, anche in termini di interscambio, del trasporto rapido di massa (autobus). Nessun intervento, nessun finanziamento.

«Questi dati mi lasciano stupito e soprattutto profondamente preoccupato - dice il presidente dell’Aci di Sondrio -. Preoccupato per i ritardi che già immaginavamo, ma anche perché mettono in evidenza l’assoluta mancanza di visione rispetto a un sistema di trasporto sostenibile da Tirano verso l’Alta Valle».

Il riferimento è proprio alla mancanza di un qualsiasi tipo di progetto, fattibile nei tempi olimpici, per collegare il capolinea ferroviario con le località sede di gara. «Da nessuna parte - dice Mariani - compare l’ipotesi di un sistema di interscambio ferro-gomma per consentire di raggiungere Bormio o Livigno senza dover utilizzare l’auto, sulla scia della sostenibilità».

Un quadro preoccupante. «Con questo dossier vogliamo rimarcare le criticità e metterci a disposizione del confronto ben sapendo - conclude Mariani - che le decisioni competono ad altrri»

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